Un mercato di nicchia che porta il Made in Italy nel mondo

Per capire meglio il settore prendete contatti con le associazioni

Come in tutte le aziende manifatturiere,
anche nel caso del vetro
si tratta di produrre quantità maggiori
a costi meno elevati.
Per far questo,
il mercato offre tecnologie meccaniche,
chimiche, utensileria e soluzioni
per la trasformazione del vetro piano
e di quello cavo. La produzione di macchine
e accessori per la lavorazione del
vetro è da sempre un fi ore all’occhiello
del nostro Made in Italy.

Un settore in cui riusciamo a essere
i primi, insieme ai tedeschi, puntando
tutto su ricerca e sviluppo e specializzazione
degli addetti. Dino Fenzi, presidente
onorario di Gimav (l’Associazione
italiana fornitori macchine e accessori
per la lavorazione del vetro), opera in
questo settore da cinquant’anni e dirige
l’azienda di famiglia, Gruppo Fenzi, tra
i maggiori produttori mondiali di prodotti
chimici per la lavorazione del vetro
piano.

Al manager abbiamo chiesto di farci un
quadro della situazione di tale settore.

Come è evoluto il mercato del vetro in
questi anni ?


Fino a dieci anni fa, quasi tutto il consumo
dei prodotti vetrari era destinato
ai Paesi occidentali. Poi il mercato è cresciuto
e si è dilatato, fi no a raggiungere
delle proporzioni insperate. Oggi la
parte del leone la fanno l’edilizia e l’arredamento.
Le aree in cui si costruisce
di più sono la Russia e la Cina, due Paesi
che si stanno riscattando da decenni
di arretratezza e si trovano in pieno
boom edilizio. La Cina è anche il mercato
dove si vendono più componenti
in vetro per l’industria del mobile. Crescono,
poi, un po’ dappertutto a livello
mondiale la produzione di vetro per auto,
di vetri speciali e di vetri ottici.
 
Come va il mercato italiano delle macchine
e delle tecnologie applicate alla lavorazione
del vetro?

Continuiamo a essere i primi al mondo,
puntando sulla qualità. I nostri concorrenti,
e tra questi i più agguerriti sono
i cinesi e i coreani, off rono prodotti
di livello basso e con scarsa tecnologia.
Per anni abbiamo prodotto per il
Nord America e l’Europa. Oggi vendiamo
macchine e tecnologie soprattutto
in Russia e in Cina. Le esportazioni sono
la parte più importante del fatturato
annuo: su circa un miliardo di euro,
la parte destinata all’export è del 75%.
Un mercato in costante crescita che è
aumentato del 5% nel 2006.

Quali sono le necessità di chi acquista
macchine e tecnologie per la lavorazione
del vetro?

Come per tutte le imprese manifatturiere,
chi opera in questo settore ha
i medesimi obiettivi: raggiungere l’effi
cienza, produrre meglio, con volumi
maggiori e a costi più bassi.
Noi mettiamo i nostri clienti nelle
condizioni di raggiungere i risultati
con macchine e tecnologie utili, che si
integrano nell’azienda e le consentono
di essere competitiva.

Quanto è importante la ricerca nel settore
del vetro?

Se ci riferiamo alle aziende che producono
il vetro, si tratta spesso di multinazionali
che fanno molta ricerca e sviluppo,
tanto da essere riuscite negli anni
a inventare prodotti innovativi e di
grande qualità. Se parliamo, invece, dei
piccoli trasformatori, entriamo in un
mercato estremamente frazionato, dove
molto spesso non ci sono né i numeri,
né le strutture per fare ricerca.
A mio parere, questo ambito spetta,
a monte, alle grandi multinazionali, e
a noi che facciamo tecnologie. I nostri
macchinari, i prodotti chimici speciali,
gli utensili sono tutti frutto di anni di
studio e di ricerca.

Gimav, l’associazione di cui è presidente
onorario, ha da poco organizzato l’edizione
2007 di Vitrum. Di che si tratta?


Vitrum è nata nel 1979 ed è oggi alla
sua quindicesima edizione. È la più
importante manifestazione del settore
nel nostro Paese e tra le prime a livello
mondiale. L’edizione di quest’anno si è
svolta nei nuovi padiglioni della Fiera
Milano – Rho. Una vetrina importante
che è cresciuta per dimensioni (+10%
di superfi cie occupata nel 2007, rispetto
al 2005) e per numero di espositori
(aumentati del 32%). È un salone in
cui si respira un’aria internazionale: 270
espositori esteri su un totale di 600 e
più di 30mila visitatori provenienti da
tutto il mondo.

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