Un «dottore» in rete per il nostro pc

L’ascesa di Internet è inarrestabile e il cambiamento sociologico indotto dalla Rete ha la portata di una rivoluzione culturale. «Sono 166 milioni i nuovi utenti della rete ogni anno – dice Mikko Hypponen, direttore dei laboratori di ricerca di F-Secur …

L’ascesa di Internet è inarrestabile e il cambiamento sociologico indotto dalla Rete ha la portata di una rivoluzione culturale. «Sono 166 milioni i nuovi utenti della rete ogni anno – dice Mikko Hypponen, direttore dei laboratori di ricerca di F-Secure -. E se, da un lato, questo significa più informazioni per tutti, dall’altro si traduce in un aumento delle minacce alla sicurezza dei dati. Cresce anche il numero di nuovi virus, trojan e worm, che non solo sono sempre più invasivi ma che trovano nuovi modi per difendersi e propagarsi, generando pandemie. Si è passati dai 100.000 del 2005 ai 250.000 del 2006, con un’escalation che ha portato alla creazione di ben 500.000 nuovi virus lo scorso anno. L’obiettivo preferito è il sistema operativo Windows, ma anche Macintosh è ormai entrato nel mirino degli attacker, soprattutto sulle piattaforme notebook».

La società finlandese controlla le emergenze informatiche con tre centri, a Helsinki, Kuala Lumpur (Malesia) e San Jose (Stati Uniti). «Il 2003 – sostiene il manager – è l’anno in cui gli attacker, che in precedenza agivano spinti soprattutto da desiderio di fama, hanno ceduto il passo a professionisti della virulenza, che agiscono per far soldi. Anche la geografia di questi “operatori” è cambiata. Se prima i virus erano generati in tutto il pianeta, oggi i paesi “esportatori” di malware sono soprattutto Russia, Cina e Brasile. E ci attendiamo un aumento nella generazione di virus in diversi paesi dell’Africa e in Indonesia». Secondo l’Internet World States, infatti, l’Asia è l’area con il maggior numero di collegamenti Internet (510 milioni di utenti), ma la penetrazione della rete sul totale della popolazione è limitata al 13,7%, quindi ha margini di crescita. Seguono l’Europa, con 348 milioni di utenti, pari al 43,4% della popolazione, l’America del Nord (238 milioni e una penetrazione del 71%), quella centro-meridionale (126 milioni, pari al 22% dei residenti), l’Africa (44 milioni di utenti, il 4,7% degli abitanti), il Medio Oriente (33,5 milioni, cioè il 17,4% dei cittadini) e l’Australia/Oceania (19 milioni per il 57% degli abitanti).

«Chi propaga virus, trojan o malware oggi non è più chi lo scrive – dice Hypponen – ma chi lo acquista dallo sviluppatore russo o cinese per utilizzarlo a scopo di lucro illecito. Un altro trend è la scomparsa degli eseguibili, che tanti danni hanno fatto fino a due anni fa. Crescono, invece, i mobile spyware, dannosissimi perché affliggono uno strumento, come il telefonino, oramai attivo 24 ore su 24».

Proprio per togliersi ogni dubbio in merito alla salute del proprio pc, F-Secure ha realizzato un nuovo strumento gratuito, F-Secure Health Check, per la scansione del computer e il suo checkup via Web. Per evitare di diventare i bersagli dei cybercriminali occorre, infatti, tenere sotto controllo le vulnerabilità di decine di applicazioni utilizzate sul proprio computer e installare le ultime patch del sistema operativo. La protezione, oggi, non è solo antivirus e firewall ma è una questione di aggiornamento ininterrotto della tecnologia di sicurezza e, spesso, chi accede alla rete aziendale con il proprio notebook non è così attento agli aggiornamenti.

A questi utenti aziendali F-Secure dedica HealthCheck. «Si tratta di un servizio, accessibile al sito www.f-secure.it/healthcheck – conclude Hypponen – che include un esame approfondito di sistema operativo, browser, client di posta elettronica e applicazioni software. Gli utenti possono verificare lo stato di salute del proprio pc e avere consigli su come affrontare i problemi di sicurezza».

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