Da Bologna le principali richieste per il governo. Fisco, innovazione, previdenza e Pa le aree critiche
Parte da Bologna la battaglia delle piccole e medie imprese per le quali la situazione si è fatta ormai “insostenibile”.
Il tutto nasce da un’iniziativa di Unindustria Bologna che più di un anno fa ha messo in piedi un osservatorio per verificare gli ostacoli allo sviluppo delle Pmi.
Quattro le aree critiche individuate: politiche fiscali, incentivi all’innovazione, politica previdenziale, rapporti con la Pa.
L’osservatorio ha evidenziato che in circa la metà dei (46%) dei casi analizzati la pressione fiscale supera il 70% dell’utile. Oppure che il sistema Consip per la fornitura di beni e servizi alla Pa ha espulso le piccole aziende dagli appalti.
Per questo è stato stilato un decalogo che propone innanzitutto di alzare la soglia esente dal cuneo fiscale per poi detassare il cuneo anche per il lavoro prestato dai soci, compensare il credito Iva con altri tributi o contributi. Altre questioni riguardanti l’Iva e il credito d’imposta e i rapporti con la Pa, sono gli altri punti delle dieci richieste dell’osservatorio bolognese fatte proprie anche da Giuseppe Morandini, presidente di Piccola industria di Confindustria che ha annunciato un grande vento di rilievo nazionale su questi temi che si terrà a Bologna.
IL DECALOGO
1) Soglia esente del cuneo fiscale più alta: da 4.600 a 9.200 euro
2) Detassazione cuneo fiscale anche per il lavoro prestato dai soci
3) Compensazione credito Iva con altri tributi o contributi
4) Iva esigibile solo quando il committente paga
5) Detassazione utili reinvestiti in capitale o riserva
6) Credito di imposta, rimborsabile in conto fiscale, più alto
7) Credito di imposta anche sul lavoro in R&S dei soci
8) Riserva alle Pmi del 20% delle forniture alla Pa
9) Agevolazione contributiva per maternità in tutte le Pmi
10) Sgravi contributivi (80%)anche sugli oneri di sostituzione personale
