A Smau, nel corso del convegno “Un computer per tutte” il ministro Stefania Prestigiacomo auspica nuove iniziative per favorire l’accesso delle donne alla tecnologia
“Sarebbe bello poter varare una iniziativa
governativa per favorire l’accesso ai computer da parte della popolazione
femminile italiana“. E’ un auspicio, quello del ministro per le Pari
Opportunità Stefania Prestigiacomo, che probabilmente non può in questo momento
tradursi in un impegno concreto, ma che è sintomo di una diversa attenzione ai
complessi legami tra donne, lavoro e tecnologia.
Il commento del
ministro, che considera il pc come uno strumento fiondamentale per la parità e
per la conciliazione tra famiglia e lavoro, è arrivato in coda al convegno
“Un computer per tutte“, organizzato in Smau da Donna Moderna in
collaborazione con futuro@lfemminile di Microsoft, nel corso del quale è stato
ampiamente discusso il ruolo che la tecnologia oggi riveste nel quotidiano
femminile.
Un ruolo fondamentale nella vita lavorativa, che si sta facendo
sempre più rilevante anche nella vita privata, in un’ottica di facilitazione
dello svolgimento delle attività quotidiane e nelle relazioni personali.
Una
nuova attenzione, che in qualche modo – sottolineano le organizzatrici del
convegno – rompe vecchi pregiudizi secondo i quali l’intelligenza emotiva tipica
dell’universo femminile mal si adatterebbe a studi di tipo tecnico.
Le donne,
è il chiaro messaggio, non hanno paura del computer. Sanno che può semplificare
la loro vita. Sanno che è un ponte tra le realtà e la conoscenza.
Devono
solo imparare a usarlo bene.





