Un catasto per l’elettrosmog

E’ ciò che hanno fatto in Puglia utilizzando una soluzione che prevede anche un portale per i cittadini

Fatti di cronaca come le proteste dei cittadini per l’installazione di nuove
antenne per i cellulari o la vicenda delle emissioni di Radio Vaticana hanno
portato all’attenzione il problema dell’elettrosmog.

In
Puglia, a Barletta, Modugno (Ba), San Severo (Fg), San Pancrazio Salentino (Br)
e Locorotondo (Ba) il problema è stato affrontato con la realizzazione di un
catasto delle fonti di emissione elettromagnetiche e l’analisi territoriali
grazie a Elettrosmog, una soluzione informatica della società Tecnologie
Avanzate, sviluppato con la tecnologia Gis Intergraph. La soluzione permette
alla Pa di avere un duplice strumento: da un lato un Sit (Sistema informativo
territoriale) per monitorare, prevedere e pianificare l’insediamento degli
impianti elettromagnetici e dall’altro un portale per interagire con i
cittadini.


Le principali funzionalità di
Elettrosmog

permettono l’integrazione, aggiornamento e analisi tematiche sul catasto delle sorgenti su cartografia tecnica/catastale, gestione dei risultati di campagne di misurazione dei livelli di emissioni elettromagnetiche, simulazione del livello dei campi elettromagnetici e creare mappe di intensità di campo Rf (Radio frequenza), gestione dei piani e dei progetti dei nuovi insediamenti.


Il modulo prevede, inoltre, un portale WebGis
informativo e interattivo integrato al sistema e destinato alla cittadinanza.
Ogni abitante può trovarvi informazioni generali sull’argomento, ma anche dati
circostanziati sul proprio comune, dall’ubicazione delle antenne a quella dei
ricettori sensibili, dai risultati della campagna di misurazione, ai dati
giornalieri registrati dalla rete di monitoraggio. Previa autenticazione,
inoltre, può interrogare il sistema e recepire segnalazioni, osservazioni,
allarmi direttamente georeferenziati su mappa.

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