Un brutto 2002 per la distribuzione al Nuovo Mercato

Complice una serie di fattori anche esterni ai risultati aziendali i risultati in Borsa non sono stati proprio positivi

23 dicembre 2002 Per consolarsi si potrebbe pensare che difficilmente il 2003 potrà essere peggiore dell’anno che se ne sta andando. Soprattutto per i distributori quotati in Borsa. Nessuno chiude l’anno in positivo, il segno meno caratterizza infatti tutti i titoli della distribuzione quotati al Nuovo Mercato. Il riflusso dopo il boom della new economy, la crisi economica internazionale e il conseguente peggioramento dei listini hanno contribuito parecchio ai risultati negativi anche se poi qualcuno ci ha messo del suo realizzando performance non proprio da ricordare. Ma ottenere buoni risultati in Borsa, in questo periodo, serve solo a contenere i danni. Lo dimostra Esprinet che, pur reduce da un 2002 eccellente, chiude (i dati fanno riferimento al 19 dicembre ma è improbabile un rally di fine anno) a 11,9 euro. Dall’inizio dell’anno il calo è del 7,5% mentre dal collocamento il distributore di Nova Milanese ha perso il 15,6%. Ma c’è di peggio. A parte il fatto che l’indice Numtel ha perso dal 1° gennaio 2002 il 48,6%, Algol chiude a 4,8 euro (-34,3% dal 1° gennaio e –54,2% dal collocamento). Cdc si ferma a 6,28 euro (-45,6%, -81,5%), Cto a 2,86 (-75,9%, -87,5%), Digital Bros a 3,1 (-52,6%, -80,3%), It Way a 2,92 (-77%, -80,5%), Opengate Group a 5,79 (-66,6%, -45,8%) e Tecnodiffusione a 4,34 (-83,7%, -63,8%).

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