Un 2002 buio per i sistemi di storage esterni

Le vendite di dischi esterni avrebbero segnato un deciso calo nell’anno appena trascorso. Lo rivela uno studio realizzato da Idc, che stima in un 24% il calo rispetto al 2001. Per il futuro a breve, tuttavia, si intravedono segni di ripresa.

Secondo Idc, la spesa totale per i sistemi di storage su dischi esterni registrata in tutto il mondo nel corso del 2002 ammonterebbe a circa 13,3 miliardi di dollari, segnando un calo del 24 % rispetto al 2001. Le stime della società di ricerca indicherebbero così il secondo anno consecutivo di deciso rallentamento nelle vendite di dischi. Nel 2001 infatti il calo si sarebbe attestato al valore del -21% sul 2000, peggio delle precedenti stime di un comunque preoccupante -18%.
Secondo Idc, la regola per gli amministratori dello storage all’interno delle aziende sarebbe dunque diventata semplicemente “dire no” a un’implementazione delle capacità, e allo stesso tempo prendere maggiore coscienza al momento di investire in altre soluzioni per incrementare lo sfruttamento dello storage.

L’unica notizia positiva in arrivo è che la situazione non dovrebbe protrarsi a lungo e che, fra il 2002 e il 2006, il settore dovrebbe mostrare una timida ripresa che porti i valori percentuali fino all’1,1%. Uno dei principali motivi del freno agli investimenti corporate nel 2002 è la continuazione della guerra dei prezzi nel mercato dello storage, iniziata già nel 2001, nonché la tendenza degli acquirenti a spostarsi dalle soluzioni high-end verso sistemi mid-range. Come esempio del giro di vite degli amministratori dello storage sugli utenti finali, Idc cita i limiti imposti dalle divisioni It sulle dimensioni delle caselle email: nonostante tali drastiche misure, la caduta dei profitti è puntualmente arrivata a dispetto di un incremento del 35% nella quantità di Tbyte di ulteriore capacità acquistati nel corso dell’anno.

I consumatori stanno dunque utilizzando al meglio l’hardware già esistente, consolidando lo storage e i server, utilizzando le reti di storage e acquistando dischi più convenienti per riempire i compartimenti vuoti dei server disk interni e gli assetti esterni. Un altro fattore di rilievo è il continuo incremento della densità di dati compressi nei dischi all’interno delle configurazioni storage, che sta riducendo i costi di immagazzinamento in termini di dollaro per Mbyte: includendo l’effetto della guerra dei prezzi, Idc stima che il prezzo medio per Mbyte sia crollato, nel 2002, del 40%. L’esempio più tangibile della crisi è rappresentato da Emc, il cui annus horribilis, il 2001, è stato bissato nel 2002 con un drammatico -40% nei profitti.

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