Uno studio di Lexmark dice che un impiegato su due fra 10 anni lavorerà in maniera diversa, perlopiù da casa.
Lexmark ha patrocinato uno studio sulle abitudini lavorative da cui ha desunto che l’orario d’ufficio tipico, dalle 9 alle 18, è destinato a scomparire nel corso dei prossimi dieci anni.
La ricerca è stata condotta da Ipsos tra il 27 luglio e il 15 agosto scorsi, Sono stati
Intervistati 4.602 dipendenti in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Austria e Polonia, con il metodo dell’intervista online.
Nell’ambito dello studio sono stati intervistati in tutta Italia più di 500 dipendenti.
Il 48% ha sostenuto che l’orario tradizionale dalle 9 alle 18 è destinato a diventare un concetto superato nell’arco dei prossimi 10 anni, nonostante il fatto che attualmente si tratti esattamente dell’orario lavorativo più diffuso con una media di presenza in ufficio di 8 ore e 40 minuti.
Già oggi i dipendenti italiani che in media lavorano da casa per 62 minuti al termine della normale giornata lavorativa.
E la tendenza sembra essere imputabile alle nuove tecnologie, come ha detto un intervistato su quattro, che ha dichiarato di lavorare in maniera egualmente o addirittura più produttiva a casa propria rispetto all’ufficio.
Il 29% dei lavoratori ritiene che l’ufficio tradizionale sia destinato a essere sostituito da un concetto di mobilità totale in base al quale il dipendente disporrà di strumenti che gli permetteranno di lavorare in qualsiasi luogo e in qualunque momento.
E sta cambiando anche il profilo stesso del dipendente d’ufficio, spostandosi nella direzione del professionista evoluto in possesso di competenze che vanno ben oltre l’esperienza lavorativa richiesta. Tali competenze riguardano le conoscenze It (65%), le capacità creative (56%), la gestione del tempo (51%), la capacità di gestione delle persone (45%), le conoscenze di gestione finanziaria (44%) e la capacità di presentazione (37%).





