Troppa Adsl fa male alla rete

Le lentezze della rete riscontrate in questi giorni da molti utenti sarebbero causate dalla diffusione della banda larga

Internet va a singhiozzo, in alcune parti d’Italia stenta, i collegamenti
funzionano male. Sono i virus che diffusi sui pc degli utenti sovraccaricano i
Dns dei provider, dice in prima battuta Telecom. La spiegazione iniziale vale
qualche titolo particolarmente allarmato sui quotidiani ma regge poco. E infatti
le opinioni degli esperti una dopo l’altra iniziano a collimare e ricordano la
frase pronunciata da Maurizio Decina, docente del Politecnico ed esperto di
telecomunicazioni riguardo la situazione dell’Adsl. Secondo Decina entro 24 mesi
l’Adsl in Italia non potrà più crescere. I troppi utenti provocherebbero
l’insorgenza di un problema tecnico chiamato diafonia.



D’accordo con le posizioni del docente

del Politecnico è anche Dario Forte, esperto di sicurezza che intervistato da 01net.it spiega che “A causa della natura business driven della Adsl, in mancanza di un adeguato miglioramento, si potrebbero avere questi problemi”.



E a proposito dei virus responsabili dell’affaticamento dell’Adsl Forte si dimostra scettico: “ Circa tre anni fa, una serie di ricercatori americani ipotizzò un fenomeno, chiamato hyperworming, secondo il quale, entro pochi minuti ed approfittando di particolari condizioni oggettive, sarebbe stato possibile diffondere un worm su tutto lo spazio Ip mondiale. Questa teoria, uscita nel periodo del famoso “slammer”, trovò numerose conferme
concettuali, ma è rimasta inesplorata dal punto di vista pratico. Ritengo che il
caso cui ci riferisce in questi giorni sia diverso e non applicabile alla teoria
sopra citata. In Italia, inoltre, abbiamo la sede nazionale del Progetto
Honeynet
. Le nostre sonde non hanno rilevato traffico virale al di sopra della media, pertanto non è da ritenersi plausibile una spiegazione di questo tipo”
.


Anche perché la lentezza dell’Adsl è stata riscontrata solo in Italia e a
macchia di leopardo. Mentre alcune zone riscontravano una notevole lentezza dei
collegamenti altre continuavano a viaggiare alla velocità solita.


Di fragilità intrinseca della rete italiana
dovuta anche al sovraccarico di traffico a cui è sottoposta, non controbilanciato da investimenti adeguati per il potenziamento, parla anche Gigi Tagliapietra del Clusit in un’intervista a Punto Informatico, mentre qualche mese fa Stefano Quintarelli dell’Aiip (Associazione italiana internet provider) aveva parlato del “continuo peggioramento delle prestazioni delle dorsali Telecom che i concorrenti affittano per i loro servizi”.



Paolo Ardemagni, regional director southern Europe di Check Point Software Technologies preferisce invece prenderla più larga, si riallaccia alla decisione di Time di nominare uomo dell’anno chiunque navighi in rete e sottolinea come “Mai come oggi la creatività personale ed il desiderio di comunicare hanno trovato una tribuna ricettiva come
è il mondo di Internet. E mai come oggi è possibile accedere
a questo mondo con una miriade di dispostivi, sempre più
piccoli e sempre più portatili. Sua Maestà
“il Dato” prende forma in differenti punti di accesso – molti usati dentro e fuori le aziende, come i laptop, i Pda o più in generale gli end-point. Questo provoca rallentamenti e malfunzionamenti nel traffico di rete sempre più vario ed intenso”.

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