Nel secondo trimestre dell’anno in corso, Ibm ha registrato utili pari a 91 cent ad azione, grazie soprattutto al buon andamento dei comparti servizi, software e Oem. Il fatturato è a sua volta cresciuto del 16% a 21,9 miliardi di dollari, mentr …
Nel secondo trimestre dell’anno in corso, Ibm ha registrato utili pari a 91
cent ad azione, grazie soprattutto al buon andamento dei comparti servizi,
software e Oem. Il fatturato è a sua volta cresciuto del 16% a 21,9
miliardi di dollari, mentre l’utile netto si è assestato a 2,4 miliardi di
dollari, in decisa crescita rispetto al miliardo e mezzo del pari periodo
dell’anno precedente.
Il Chief Financial Officer della società, Doug Maine, ha valutato il
trimestre come estremamente positivo, pur in presenza di qualche
rallentamento, ad esempio sul fronte As/400. Nettamente positivo, invece,
l’andamento delle vendite on line, salite a 3 miliardi di dollari, vale a
dire decuplicate rispetto al secondo trimestre del 1998. Minimo invece
l’impatto dell’anno 2000: sempre secondo Maine gli effetti del cambio di
secolo sulla spesa It saranno di limitata durata.
Tutt’altra aria, come si diceva all’inizio, si respira sul fronte dei
servizi, in crescita del 19%, mentre la sola maintenance ha registrato un
calo del 3%.
Analizzando i risultati trimestrali comparto per comparto, si nota che
l’hardware ha generato 9,4 miliardi di dollari di fatturato, in crescita
del 22% grazie alle performance delle linee pc, Rs/6000 e System 390.
Positivo anche l’andamento del software a 3,1 miliardi di dollari (+9%),
mentre le attività di Ibm Global Financing hanno fatto registrare una
crescita del 4% a 743 milioni di dollari.