I vantaggi dell’Application impact assessment, pratica che consente di valutare la qualità delle nuove implementazioni prima di mandarle in produzione
Più di un terzo delle applicazioni aziendali sviluppate ex novo o soggette a upgrade presenta performance inferiori alle attese, che, nei due terzi dei casi, vengono corrette durante il deployment finale. È quanto emerge da un sondaggio compiuto dalla società di consulenza Ins, attiva a livello globale, che ha chiesto a un campione di 75 It professional di rispondere sul tema dell’Application impact assessment, pratica che consente di mettere alla prova le applicazioni prima di mandarle in produzione. È emerso che pochi lo fanno: solo il 26% del campione, infatti, dichiara di effettuare sempre l’assessment preventivo sia dal punto di vista tecnico che di business. Molto più diffusa, invece, è l’abitudine a correggere i problemi in corsa, con conseguente spreco di grandissime risorse economiche e di tempo.
L’obiettivo di Ins, che è esperta in queste tematiche, è dimostrare quanto sia utile ed economicamente conveniente eseguire una simulazione prima del rollout, e che, in assenza di strumenti e competenze specifiche, ci si può rivolgere a un consulente esterno, perché i soldi che escono da una tasca rientreranno, sotto forma di risparmi, dall’altra. Oltre, naturalmente, a rendere più soddisfatta la clientela. In realtà, la pratica di risolvere i problemi di performance dopo il rollout è quasi una prassi, qualcosa, cioè, considerato da molti normale.
Valutare l’impatto su server, storage, database e reti
L’Application impact assessment consente di identificare l’impegno richiesto alla rete sottostante, ai server, ai database e ai sistemi di storage, e di rivelare in anticipo i tempi di risposta di network e server, il througput e la capacità necessari. Tale metodologia va integrata in quelle di sviluppo e di quality assurance. Troppo spesso, infatti, i problemi di performance delle applicazioni vengono risolti spendendo ingenti somme di denaro nell’incremento di banda e di potenza dei server, senza modificare l’applicazione. E questo perché si va di fretta e il tempo per fare le modifiche non c’è.
Infatti, l’inadeguatezza dei processi è citata come uno dei motivi principali che frenano l’adozione di metodologie di assessment preventivo. In realtà, secondo lo studio di Ins l’application tuning e la riconfigurazione offrono vantaggi nettamente superiori all’incremento di capacità dei server e della rete.





