L’iPhone è la piattaforma ideale per i giochi cosiddetti casual, da giocare anche quando si ha solo qualche minuto di tempo libero, e in particolare per i puzzle game. Dato che sul display multitouch i controlli possono essere adeguati ma non saranno mai come quelli di un controller fisico, i giochi che richiedono più ragionamento che velocità di azione sono avvantaggiati.
Telepaint è un puzzle game iOS complessivamente ben progettato, a partire dal fatto che la “storia” di sottofondo è originale: il nostro alter ego digitale è un secchiello di pittura che deve raggiungere il suo pennello. Almeno, non è il solito principe che deve salvare la principessa del caso… Originale anche l’idea di gestire i livelli come canali televisivi (da cui appunto Telepaint), con tanto di lieve distorsione cromatica nella visualizzazione, da canale non perfettamente sintonizzato.
Il gameplay è di impostazione classica: ci sono una o più chiavi da raccogliere nello schema di gioco prima di liberare il pennello o di potersi muovere liberamente. L’elemento peculiare è che ci si muove usando portali di teletrasporto: ce ne sono diversi nello schema, li attiviamo toccandoli e il nostro secchiello li attraversa – con qualche spruzzo di vernice – mantenendo la stessa direzione di movimento.
I primi schemi sono utili per capire come funziona il gioco e sono molto semplici. Poi le cose si complicano: il percorso che il secchiello deve fare è quasi sempre chiaro, ma è complicato dal fatto che non controlliamo il suo “senso di marcia” e quindi i portali da attivare e disattivare vanno scelti in un ordine ben preciso.
Inoltre, andando avanti nel gioco la raccolta delle chiavi fa scomparire pezzi dello schema, per cui dobbiamo anche stare attenti a non scegliere l’ordine sbagliato delle chiavi e a non far cadere il secchiello stesso nelle trappole che noi stessi abbiamo creato.
Il gioco è gratuito nella sua versione base che garantisce comunque un centinaio di livelli. Per chi vuole proseguire c’è un acquisto in-app che ne sblocca altri quaranta.
