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Tecnologie per il nuovo workplace, dall’iper-automazione al metaverso

La connettività ubiqua, le nuove Internet parallele, l’iper automazione, l’intelligenza artificiale diffusa, la decentralizzazione e l’immancabile metaverso: le tecnologie e le priorità degli IT leader secondo Christian Reilly, Vice President Technology Strategy di Citrix.

Se c’è una cosa positiva che la tecnologia può aver imparato negli ultimi due anni è che il cambiamento non è una cosa impossibile.

Se buona parte delle aziende aveva già avviato processi di trasformazione digitale prima della pandemia, a causa di quest’ultima l’intero mondo aziendale si è spostato in modo significativo verso modelli di lavoro digitale.

Chi negli ultimi due anni ha scelto di ripensare i propri modelli di business, le supply chain e le strategie HR, ora ha l’opportunità di poter contare su una tecnologia più efficace e sfruttarla per rispondere alle nuove sfide.

Per Christian Reilly, Vice President Technology Strategy di Citrix, andando verso il 2022 non è corretto parlare di “nuova normalità”, piuttosto di “nuovo adesso”.

Le aziende, infatti, continueranno il loro viaggio verso un futuro potenziato dalla tecnologia in cui la normalità sarà rappresentata da uno stato di costante cambiamento ed evoluzione dove le cose potranno cambiare ogni giorno, lungo il percorso. E la cosa importante sarà trovare un equilibrio in questa condizione.

Christian Reilly, Vice President Technology Strategy di Citrix

In alcuni casi, per Reilly, potremo pensare a una forma di confronto tra consolidamento e espansione: per esempio, le infrastrutture tecnologiche e i processi che è stato necessario realizzare in fretta, evolveranno in un piano che li porterà a maturazione. Le tecnologie applicative continueranno offrire possibilità di scelta per la linea di business e facilità d’uso per gli utenti. E le strategie di cloud ibrido diventeranno ancora più importanti.

Le priorità dei leader IT

Connettività ubiqua e Internet parallele

In un mondo dove esistono miliardi di dispositivi e ciascuno di essi ha un ruolo da giocare nel contribuire al contesto di un’applicazione, sia generando sia utilizzando i dati, dice Reilly, avere a disposizione connettività ovunque è di importanza basilare.

L’espansione del 5G, del WiFi6 (802.11ax) e di reti LoRa / LPWAN rappresenteranno un enorme progresso per la connettività e la base fondamentale per l’edge computing, aprendo molte possibilità per diverse aziende.

Dato che la richiesta per la banda larga continua a crescere, continueremo a vedere gli hyperscaler sviluppare capacità sia terrestri che sottomarine su una scala senza precedenti, incoraggiando le aziende a utilizzare le loro dorsali per sostenere il traffico di rete.

Questo permetterà l’emergere di “internet paralleli”, con la promessa di performance, sicurezza e copertura migliori rispetto alle infrastrutture Internet tradizionali.

Hyperautomation

Fin dagli anni 60 si parla dello schema “persone-processi-tecnologia” e le aziende si sono spesso basate su di esso per migliorare l’efficienza operativa dei tool a disposizione dei dipendenti.

In molte organizzazioni, rileva Reilly, il tallone d’Achille di questo schema è l’incapacità di cambiare radicalmente e alla base i processi di business, in gran parte a causa della rigida divisione in silos dei dipartimenti e delle “isole di dati” che esistono.

La RPA (Robotic Process Automation) è stata utilizzata sempre di più per i processi meno complessi e specifici di un dipartimento, ma che cosa succederebbe se le aziende volessero applicare l’automazione in maniera più vasta, diffondendola in tutta l’azienda con l’obiettivo di aiutare a liberare i dipendenti e far sì che siano pronti per fare lavori di maggior valore?

Qui entra in gioco l’iper-automazione che, in concreto, è la combinazione di diverse tecnologie abilitanti come RPA, Intelligenza Artificiale Ristretta, Process Discovery & Process Mining, gestione dei processi di business e Workflow Low Code, che aiutano a automatizzare il processo in un contesto più esteso rispetto all’automazione tradizionale.

L’iper-automazione non si limita a combinare una serie di tecnologie abilitanti ma ha anche l’obiettivo di riprogettare l’intero processo ripensando il numero ottimale degli step che richiede e usando tecnologie per automatizzare questi step in tutta l’azienda.

E si prevede molta richiesta, perché le esigenze di trasformazione digitale e di automazione del business e dei processi IT sono sempre più forti. In effetti, Gartner conta che entro il 2025 il mercato del software che abilita l’iper-automazione conterà circa 860 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 12.3%.

Intelligenza artificiale per tutti

L’intelligenza artificiale, o più precisamente l’intelligenza artificiale ristretta, è ovunque (dalle automobili alle esperienze di shopping online) e sta diventando sempre più pervasiva. Via via che la tecnologia sottostante diventa meno appariscente e viene presentata in un modo che permette di fruirne facilmente, l’opportunità per un incredibile livello di innovazione cresce sempre di più.

Un esempio è rappresentato dall’OpenAI Codex – una funzione di intelligenza artificiale che trasforma in codice il linguaggio naturale. Il sistema ha già raggiunto un ottimo livello in diversi linguaggi di programmazione ed è in grado di interpretare semplici comandi in linguaggio naturale e eseguirli al posto dell’utente, rendendo possibile costruire un’interfaccia in linguaggio naturale per le applicazioni esistenti e aprire un mondo di possibilità per la linea di business o gli utenti finali che non richiedono nient’altro che la loro “voce” per costruire nuove esperienze e interagire con sistemi di back-end sistemi. 

Decentralizzazione

L’evoluzione delle strategie IT nel tempo ha creato un patchwork di diverse applicazioni, servizi, architetture, e modelli di distribuzione che, in parte, hanno seguito gli stessi trend  che il mercato ha delineato.

E via via che crescono le preoccupazioni riguardo alla privacy, all’ownership, alla fiducia e al lock in, c’è un crescente interesse nei confronti delle App decentralizzate e di come possano offrire risposte adeguate sia alle aziende che agli sviluppatori commerciali.

Queste app sono applicazioni digitali o programmi che funzionano su un registro distribuito e al di fuori del controllo di una singola autorità.

Offrono un grande potenziale per fare in modo che le informazioni chiave come l’identità dell’utente o i dati del profilo restino di proprietà dell’utente finale e non siano archiviati e controllati da un service provider. Una parte significativa dell’attuale focus è nell’area DeFi o Finanza decentralizzata e, sebbene relativamente nuova, sta prendendo slancio e probabilmente costituirà il punto di riferimento per altri mercati da seguire.

Il metaverso

La storia della tecnologia, e dell’innovazione umana, spiega ancora Reilly, è costellata da grandi fallimenti. Dal Pebble Watch al Disco Laser, si può dire che, in generale, alcune idee che sembrano sorprendenti al momento diventano sorpassate nel giro di pochissimo tempo.

La realtà virtuale, la realtà aumentata e la realtà mista ci hanno fatto compagnia per qualche anno, e nonostante fossero molto promettenti, non hanno mai davvero decollato per quel che riguarda un’adozione su larga scala. Ma le cose potrebbero cambiare.

Sarà la confluenza dei bisogni, inclusa la maggiore richiesta di collaborazione in un mondo post pandemico dove l’ufficio non è più un edificio e le aziende sembrano voler migliorare il loro impatto ecologico a far rivivere l’idea di un metaverso?

Pensate alla prossima generazione di talenti e a ciò che sono abituati a fare, dice Reilly: collaborare e comunicare a parole con Roblox e Minecraft.

Le leggi della fisica e le tecnologie che abbiamo attualmente a disposizione ci impediscono di muoverci fisicamente da un luogo all’altro semplicemente schiacciando un pulsante.

Ma che cosa succederebbe se potessimo davvero immergerci in una serie di mondi digitali gemellati e capaci di darci un’idea così realistica della presenza e della collaborazione da arrivare a credere di aver trasceso i confini fisici?

Ci sono tante aziende con una tecnologia capace di aprire simili mondi. Facebook sta scommettendo il suo futuro sul metaverso. Apple ha una quantità significativa di tecnologia che potrebbe portarla a entrare in questo spazio. E chi si sentirebbe di escludere Google o Magic Leap?

La cosa bella di quando si immagina il futuro è che non siamo obbligati ad avere ragione su tutto. Possiamo esplorare diversi processi di pensiero e imparare dal passato ad aprire nuove possibilità capaci di sostenere la crescita e l’innovazione. È un momento incredibile per lavorare nella tecnologia.

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