Surfshark: 491.500 account violati in Italia nel secondo trimestre del 2025

Surfshark account violati

Sebbene le violazioni di dati siano diminuite del 3% nel secondo trimestre rispetto al primo trimestre del 2025 (rispettivamente 491.500 e 504.100 violazioni), oltre 995.000 account sono comunque rimasti compromessi in Italia nella prima metà dell’anno, secondo lo studio di Surfshark.

A livello globale, sottolinea Surfshark, gli ultimi dati mostrano un aumento del 34% delle violazioni di account, che sono passate da 70 a 94 milioni. Gli Stati Uniti, la Francia, l’India, la Germania e Israele sono stati i Paesi più colpiti dalle violazioni nel secondo trimestre del 2025.

Nel mondo digitale di oggi, siamo tutti costretti a condividere sempre più informazioni personali per svolgere le nostre attività quotidiane. Che si tratti di fornire nome e indirizzo per una consegna a domicilio o il numero di telefono per prenotare dal parrucchiere, non c’è alcuna garanzia che le aziende proteggano davvero questi dati così importanti. Se finiscono nelle mani sbagliate, queste informazioni possono essere usate per commettere furti d’identità, truffe mirate sui social media o essere rivendute nel dark web, dove vengono scambiate per altri usi illegali“, afferma Sarunas Sereika, Product Manager di Surfshark.

Nel secondo trimestre del 2025, si registra un calo del 3% delle violazioni di account italiani rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, le cifre restano impressionanti. L’Italia si posiziona al 12º posto a livello mondiale con 491.500 account compromessi (contro i 504.100 del primo trimestre del 2025).

L’analisi di Surfshark sulle violazioni di dati a partire dal 2004 mostra che l’Italia è al 1º posto nell’Europa meridionale, con 339,2 milioni di account utente compromessi. In totale, 83,6 milioni di indirizzi email univoci sono stati violati in Italia.

297,9 milioni di password sono state esposte insieme agli account italiani, mettendo l’88% degli utenti coinvolti a rischio di furto dell’account, un pericolo che può portare a furti d’identità, ricatti o altri crimini informatici. Statisticamente, è come se ogni cittadino italiano avesse subito 6 violazioni di dati.

Dal 2004, sono stati esposti 749,7 milioni di dati personali. In media, ogni indirizzo email compromesso è stato accompagnato da altri 2,2 dati sensibili (come password, numeri di telefono, indirizzi IP, codici postali e così via).

I dati completi sul caso italiano nell’ambito del progetto Global Data Breach Monitoring sono disponibili sul sito di Surfshark.

In ordine decrescente, i dieci Paesi con il maggior numero di account violati nel secondo trimestre del 2025 sono stati: Stati Uniti (42,5 milioni), Francia (11,4 milioni), India (1,7 milioni), Germania (1,3 milioni), Israele (1,2 milioni), Canada (968.600), Regno Unito (944.000), Thailandia (889.100), Brasile (639.600) e Cina (578.300).

I Paesi con la maggiore densità di violazioni nel secondo trimestre del 2025 (ovvero il numero di account violati per 1000 abitanti) sono stati: Francia (172), Israele (130), Stati Uniti (123), Singapore (26), Canada (24), Sudan del Sud (23), Belgio (21), Irlanda (16), Svizzera (16) e Germania (15).

Metodologia. Una violazione di dati – spiega Surfshark – si verifica quando informazioni riservate e sensibili vengono esposte a terze parti non autorizzate. In questo studio la società di cybersecurity considera ogni indirizzo email — violato o trapelato — utilizzato per registrarsi a servizi online come un account utente distinto, che può essere stato esposto insieme ad altre informazioni come password, numero di telefono, indirizzo IP, codice postale e altro ancora.

I dati sono stati raccolti dai partner indipendenti da 29.000 database pubblicamente accessibili e aggregati in base all’indirizzo email. Successivamente, queste informazioni sono state anonimizzate e trasmesse ai ricercatori di Surfshark, che le hanno analizzate a fini statistici. I Paesi con meno di un milione di abitanti non sono stati inclusi nell’analisi.

La Mappa mondiale delle violazioni di dati viene aggiornata ogni trimestre con i dati più recenti forniti dai partner indipendenti di Surfshark.  Per consultare la metodologia completa, è possibile visitare il sito dell’azienda.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome