Supercomputer, «oro nero»

Con l’aiuto dei server Ibm, si cerca nuovo petrolio.

La francese Cgg (Compagnie Generale de Geophysique) si è messa in testa di individuare nuovi giacimenti di petrolio nel mondo e lo fa con l’aiuto di un supercomputer capace di elaborare 113 Teraflop.

La società transalpina non è la sola a fare questo genere di ricerche, per lo più presso insediamenti di sale: anche la WesternGeco con base a Houston è impegnata in tale attività.

Ciò che differenzia l’aspirante “ottava sorella” da quella americana è il metodo di ricerca: via computer. Anzi, via supercomputer.

Ibm, infatti, le ha messo a punto un aggregato costituito da blade dual core Js21 (a 64 bit, con Unix). Cgg lo utilizzerà per raccogliere i dati geofisici e intepretarli creando immagini del sottosuolo.

Nel complesso, il supercomputer utilizza oltre 2.800 nodi, ognuno con un processore dual core PowerPc 970Mp, e più di 200 chassis BladeCenter H.

Il mega-sistema non è in un solo punto, ma disperso fra Houston, Londra, Kuala Lumpur (Malaysia) e Massy (Francia), e tenuto assieme da collegamenti ad alta velocità.

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