Un’indagine di Hp fra le aziende del Continente disegna un quadro eccellente della situazione. Forse troppo
Sprizzano ottimismo le Pmi del Continente. L’indagine condotta da Hp in
Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia e Spagna ha dato segnali
positivi per quanto riguarda le piccole e medie imprese che oltre a intravedere
un rose futuro sono convinte che l’It sia un’opportunità per crescere. Lo studio
è stato completato nel marzo 2007 e ha coinvolto 600 aziende con meno di 250
dipendenti.
L’88% degli intervistati (82% considerando
solo i rispondenti italiani) si dichiara molto o abbastanza ottimista sulla
crescita nei prossimi 12 mesi. I fattori che possono ostacolare lo sviluppo sono
la concorrenza internazionale e locale (49% dei rispondenti totali, 46% degli
italiani) e la situazione economica generale (27% dei rispondenti totali, 16%
degli italiani).
In questo contesto, cresce la consapevolezza
del ruolo strategico che l’It riveste nella gestione dell’impresa. Il
55% degli intervistati dichiara di avere una strategia It di medio-lungo periodo
e il 49% è disposto ad acquistare nuove soluzioni per ottimizzare i processi
interni. Tra le problematiche organizzative che l’It potrebbe migliorare, gli
intervistati citano soprattutto la gestione delle risorse umane e del tempo, la
complessità dei processi e l’equilibrio fra lavoro e tempo libero delle persone.
I dati italiani confermano questi orientamenti, con il 67% delle aziende che
afferma di avere una strategia It di medio-lungo periodo e il 63% che si dice
propenso all’acquisto di soluzioni informatiche a supporto dell’organizzazione
interna.
Le criticità più ricorrenti
tra i rispondenti italiani sono la gestione del tempo (41%) e dell’equilibrio fra lavoro e vita privata (21%).
Anche la sicurezza è una delle priorità per i prossimi 12 mesi, tanto che il 78% delle Pmi (84% in Italia) dichiara di avere già pianificato degli investimenti per migliorare la protezione dei dati e dei sistemi aziendali.
Secondo l’indagine i fattori che condizionano la scelta di un fornitore It sono principalmente la capacità di comprendere le esigenze specifiche dell’azienda (39% degli intervistati, 39% degli
italiani), il buon rapporto qualità/prezzo (34% degli intervistati, 32% degli italiani) e la costruzione di un rapporto di fiducia (22% degli intervistati, 21% degli italiani). L’89% delle imprese italiane cambierebbe fornitore se venisse meno uno di questi elementi.
L’83% dei rispondenti
italiani si dichiara soddisfatto dell’attuale fornitore, riconoscendolo
come un partner più che un semplice venditore di prodotti e servizi. L’84%
attribuisce al proprio fornitore una buona capacità di proporre idee innovative
e soluzioni personalizzate.





