Dietro al marchio Despar, conosciuto nella grande distribuzione, c’è un consorzio di aziende a cui viene data la possibilità di usare il brand. In Italia ci sono dodici realtà che si sono suddivise il territorio: nel Nord Est opera Aspiag Service, che …
Dietro al marchio Despar, conosciuto nella grande distribuzione, c’è un consorzio di aziende a cui viene data la possibilità di usare il brand. In Italia ci sono dodici realtà che si sono suddivise il territorio: nel Nord Est opera Aspiag Service, che è il più grosso distributore del marchio Despar in Italia, con circa 6.000 dipendenti e un fatturato al pubblico di oltre 1,400 miliardi di euro, a sua volta controllato da Spar Austria attraverso Aspiag Management.
Vista la crescente esigenza, da parte dell’utente finale, di un numero sempre maggiore di informazioni e servizi, Aspiag oggi gestisce «in totale 37 terabyte di dati – ci spiega Andrea Bonaldo responsabile dell’area infrastrutturale della società – suddivisi in questo momento in due sistemi specifici: uno indirizzato alla fascia più core dell’attività, e uno alla fascia un po’ meno a rischio, anche se parlando di servizi in realtà l’utente pretende a qualsiasi livello risposte precise e puntuali. Per cui 20 tera risiedono nella parte core, su un Dmx 3-950 Emc e la restante parte su un Clariion Cx 700, che fruisce anche di un gateway Nas ridondato».
Negli ultimi anni, oltre alla necessità di ampliare gli spazi, e quindi di dotarsi di sistemi di storage che siano flessibili e che permettano una crescita graduale nel tempo, mantenendo inalterate le prestazioni, «è nata anche l’esigenza di trovare un’azienda che ci seguisse per progetti di una certa importanza – prosegue Bonaldo -. Una delle realizzazioni infrastrutturali di maggior complessità che abbiamo effettuato è stata la migrazione della sala sistemi, perché quella vecchia aveva raggiunto il limite fisico. Abbiamo così costruito, in sinergia con la direzione tecnica, una sala macchine esterna all’azienda, anche se contigua, e poi, all’interno del progetto, abbiamo seguito, assieme a Emc, la migrazione di tutto lo storage senza praticamente dare un disservizio ai clienti sia interni che esterni. Va tenuto presente che Aspiag fa della logistica e della distribuzione uno dei fattori di business determinanti, per cui come finestra di tempo per l’implementazione di questi processi avevamo solo poche ore, dalla notte del sabato fino alla domenica alle 14. In tre week end consecutivi siamo riusciti a far migrare 12 sistemi Unix, 40 altri server Windows/Linux, tre apparati di storage e anche 20 apparati di rete. Il progetto esecutivo della migrazione della sala macchine è iniziato nell’aprile del 2005, le prime attività di preparazione sistemi sono iniziate nel luglio successivo e a settembre quelle della sala macchine vera e propria. Questo progetto è stato studiato con Emc, per cui abbiamo anche analizzato il modo di tutelarci in caso di perdita dei dati nello spostamento dei sistemi storage, in quanto prima di effettuare il trasferimento fisico abbiamo provveduto alle copie remote usando la fibra che collegava le due sale macchine, quella vecchia e quella nuova. Inoltre, essendo la nostra azienda parte di un network internazionale, siamo stati molto attenti agli standard di sicurezza richiesti sul fronte It, e in questo momento siamo anche in grado di poter utilizzare la sala macchine per progetti di disaster recovery per il gruppo. Oggi l’area It italiana conta 40 persone, guidate da Paolo Crea, mentre nel gruppo di infrastrutture che io guido siamo una decina».
Nella scelta del partner Emc, come ci spiega Bonaldo, ha pesato la componente servizi e la competenza che la società ci ha offerto, «ma comunque abbiamo utilizzato anche servizi Hp, per la parte dei server». Riguardo al futuro la società ha in corso una serie di progetti che riguardano le sinergie con la casa madre per la centralizzazione delle architetture, e avere così una maggior omogeneità dell’It.





