“Sgi si ristruttura e “”separa”” le workstation Nt”

A fronte di un’incerta situazione finanziaria, Sgi ha avviato un ampio processo di ristrutturazione, che comprende un maggior impegno sul fronte Linux, una separazione delle attività (avviate solo all’inizio di quest’anno) nelle workstation Nt e …

A fronte di un’incerta situazione finanziaria, Sgi ha avviato un ampio
processo di ristrutturazione, che comprende un maggior impegno sul fronte
Linux, una separazione delle attività (avviate solo all’inizio di
quest’anno) nelle workstation Nt e il conseguente taglio di circa 1.500
persone dall’organico. La riorganizzazione parte dall’alto, visto che anche
il presidente e Ceo della ex Silicon Graphics, Rick Belluzzo, ha presentato
le proprie dimissioni (sembra destinato a una poltrona in Microsoft) ed è
stato rimpiazzato da Roberto Bishop, membro del consiglio d’amministrazione
e in azienda (nel settore commerciale) dal 1985.
Prima di dimettersi, Belluzzo aveva motivato la decisione di procedere alla
seconda ristrutturazione nel giro di meno di un anno con il "il nuovo
ordine mondiale creato da Linux"
. L’effetto piu’ macroscopico di questa
"presa di coscienza" e’ lo spin off della propria linea di Visual
Workstation, che diventerà un’entità separata. Evidentemente, il salto
epocale annunciato quasi due anni fa, non ha dato i risultati sperati,
poiche’, all’iniziale lentezza nel rilascio dei prodotti, ha fatto seguito
un risultato di mercato insoddisfacente e anche qualche difficoltà nella
consegna delle macchine vendute. Dunque, la nuova realtà opererà in modo
autonomo e Sgi si associerà con un partner (che sarà comunicato entro i
prossimi due mesi), per condividere il business in quest’area. Non si parla
di dismissione in quest’area, anche perché, in parallelo, il costruttore h
a
presentato la nuova famiglia 1000 di server Intel, con Pentium III Xeon a
quattro vie, per ambienti Linux e Windows Nt. Da quest’ultimo sistema
operativo l’azienda si attende i maggiori introiti, da ambiti di utenza che
vanno dal manufacturing ai media digitali, fino alle Pubbliche
amministrazioni. Il box Linux, invece, andrà a coprire le esigenze di
società di Tlc, sviluppatori e ambienti di ricerca. Per risolvere i
problemi di consegna riscontrati con le workstation Nt, questi sistemi
saranno built-to-order, ma avranno una più agevole configurabilità.
Oltre a cio’, la società ha deciso anche di creare una business unit
specifica per la famiglia di supercomputer Cray e per i propri futuri
prodotti vettoriali. Un’altra divisione sarà costituita per i sistemi
Internet a banda larga, ivi inclusi i server. Si prepara un ulteriore spin
off, invece, per le applicazioni di media streaming MediaBase: team di
sviluppo e tecnologie saranno convogliate in una nuove realtà, nella quale
Sgi intende essere presente solo con una "significativa" quota minoritaria.
Una conseguenza diretta della decisione riguardo ai supercomputer, è il
riavvicinamento con Nec, un tempo rivale diretta nel settore. Un accordo
commerciale appena siglato, infatti, prevede che la società nipponica
rivenda sul mercato interno i sistemi ccNuma Origin 2000, capaci di
ospitare fino a 256 Cpu, mentre Sgi Giappone sarà rifornita di
supercomputer della serie Sx-5 di Nec
Con l’aiuto di Veritas, inoltre, il costruttore intende integrare nuove
funzioni-chiave del proprio sistema operativo Irix nella piattaforma Linux.
Una volta che Sgi avrà completato il proprio passaggio all’architettura
Ia-64 di Intel, Irix (che oggi funziona sotto Mips) sarà dismesso.
Oltre all’evidente snellimento della struttura, appare chiaro come il focus
di Sgi si stia spostando rapidamente in direzione di Linux. L’arrivo sul
mercato Wintel è apparso fin dall’inizio tardivo e non ha aiutato il
ritardo che Intel sta accumulando nel rilascio dei processori a 64 bit, sui
quali, evidentemente, la società diretta da Belluzzo contava
particolarmente. Così, l’aggiunta di Linux a Windows Nt nell’ambito dei
sistemi Intel-based puo’ costuituire, nel breve periodo un elemento
differenziatore, in attesa che, nel lungo, venga mantenuta la promessa di
dotare I propri sistemi Ia-64 di ulteriori caratteristiche high-end, prima
fra tutte il multiprocessing derivato dalla propria architettura ccNuma. I
server Intel-basedsi rafforzeranno in autunno con modelli biprocessori e,
all’inizio del prossimo anno, saliranno a otto processori.

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