Semper fidelity

Gli acquisti online e i programmi fedeltà hanno un futuro insieme.

Pare che ai consumatori italiani in quanto ad acquisti online intendano essere “fedeli”. Risulterebbe da un sondaggio di Maximiles condotto sulle abitudini di acquisto via Web in Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito e sui programmi di fidelizzazione nelle scelte d’acquisto via Internet.
Ebbene, in Italia 6 consumatori online su dieci si dichiarano disposti a ripetere l’acquisto in un negozio se questo offre anche un programma fedeltà.

Addirittura un italiano su cinque attribuisce alla semplice presenza di un programma fedeltà la motivazione che li spinge a utilizzare sempre lo stesso sito per i propri acquisti. Più convinti dello strumento sono solo gli spagnoli (uno su quattro), mentre i tedeschi (6%) paiono insensibili alla proposta.
Il dato ha una certa rilevanza per due motivi, a metà strada fra il comportamentale e il tecnico.

Il primo: è sbagliato pensare, come a volte capita di fare, che i fidelity program siano troppi e stanchino gli utenti e bisogna farsi una ragione, ammettendo che sono entrati de facto in quella che oramai viene chiamata “esperienza d’acquisto”.

Secondo: la massiccia diffusione di strumenti di fruizione mobile (dal netbook agli smartphone, all’iPad) sposta il terreno dell’acquisto online da tavolo e sedia, ossia dal classico “pensatoio”, al mondo dell’ubiquità: la via, il tram, il locale pubblico, o comunque un luogo che non necessariamente è quello domestico.
Da seduti all’impiedi.
E allora in ambiente aperto, e potenzialmente “ostile” per la concentrazione, forse il fidelity program potrebbe anche svolgere la funzione di scudo: un luogo già frequentato in cui l’utente si può anche sentire protetto.

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