Rtt punta su network internazionali

La società di consulenza e servizi, che ruotano attorno gli Erp, è impegnata ad allargare il proprio raggio d’azione

Dai primi passi mossi nel 1996, Rtt è pian piano cresciuta fino a diventare nel 2001 una significativa realtà di consulenza con quasi 200 professionisti, focalizzata sul mondo degli Erp (in particolare allora Jd Edwards) e con una vocazione internazionale. In quell’anno viene acquisita da Deloitte Consulting, che in un secondo tempo acquisisce anche Arthur Andersen. Questo fatto ha in parte contribuito a scemare il piano di sviluppo nei confronti di Rtt, per cui Andrea Ghezzi (ex Accenture e socio fondatore della società) nel 2005 ha deciso con uno spin-off di riappropriarsi dell’azienda, seguito da una trentina di persone, che rappresentavano il nucleo principale di Rtt.

La società nel frattempo, in seguito al vortice di fusioni in cui era entrata la soluzione di Jd Edwards, si era aperta anche al mondo Oracle: oggi conta circa 60 persone, «per cui posso dire che la ripartenza è avvenuta in modo positivo – ci spiega Ghezzi – e il fatto di aver mantenuto rapporti amichevoli con Deloitte, con la quale ancora oggi lavoriamo, soprattutto all’estero, ci ha sicuramente avvantaggiati. Fin dall’inizio la retention è stata elevata, in quanto abbiamo mantenuto i clienti storici e anche quelli acquisiti con Deloitte, dal momento che noi abbiamo sempre dato molto peso al fatto di riuscire a instaurare un approccio di lungo periodo con i clienti, in prevalenza realtà medio-grandi che vanno da un fatturato di 100 milioni di euro in su».

Le esigenze del mercato

Che cosa chiedono oggi i clienti? «Chi ha già un Erp – risponde Ghezzi – chiede una serie di servizi aggiuntivi, che vanno dall’estensione dell’applicazione, alla centralizzazione del sistema, magari in seguito ad acquisizioni. In passato, prima di entrare in Deloitte, avevamo acquisito una certa esperienza in fatto di localizzazione in diversi paesi europei: per esempio avevamo una filiale a Parigi, con dieci persone, con alcune delle quali abbiamo ripreso anche oggi i contatti; di recente abbiamo lavorato in Polonia e oggi abbiamo delle persone che operano stabilmente anche ad Amsterdam. Per cui attualmente stiamo ricostituendo il network di relazioni internazionali maturate un tempo e anzi lo stiamo allargando anche in quei paesi dove Deloitte ha smesso la practice degli Erp, come in Olanda. Quindi, il poter contare su un network europeo di esperti Erp non può che giovarci, e anzi penso rappresenti un po’ il nostro futuro». Ritornando all’offerta, questa è data da diversi tipi di servizi, che hanno l’Erp come nucleo di base, attorno al quale Rtt offre in partnership, servizi di Crm, di Bi. Dal 2006, inoltre, la società ha avviato due nuovi tipi di iniziative, come Kartula, che riguarda la gestione del documentale, con particolare attenzione all’integrazione di queste soluzioni con gli Erp Oracle.

«In quest’ambito – prosegue il manager – abbiamo sviluppato partnership con Kofax, per la parte di information capture, con Documentum per la gestione documentale, e con questi prodotti leader di mercato stiamo pensando a un discorso di integrazione su processi end to end. Altri servizi che offriamo riguardano i clienti di Jd Edwards, ai quali offriamo un servizio di secondo livello, Applications Mintenance Outsourcing, attivo 24×7 a livello internazioanle, offerto in partnership con i colleghi olandesi, che invece offrono un servizio di primo livello, mentre sulla parte di sviluppo offriamo un supporto tramite uno sviluppo remotizzato presso i nostri uffici. Chiaramente la nostra missione è anche quella di trovare nuovi clienti, per cui cerchiamo di guardare a una fascia di utenza più bassa, alla quale offrire soluzioni il più possibile standardizzate e con Oracle, di cui siamo Certified partner di arrivare a modelli più verticalizzati».

I mercati di riferimento di Rtt sono il food and beverage, l’industria di processo e dei trasporti che la società segue anche all’estero, in particolare in Olanda, che assieme all’Italia è un paese guida, ma l’obiettivo è di guardare anche all’Est europeo, come Repubblica Ceca e Russia.

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