Il giro d’affari italiano è cresciuto del 27% rispetto all’anno precedente. Ancora basso il valore medio dei lavori attuati e in corso d’opera
Il mercato Rfid italiano non presenta ancora un quadro di facile lettura. A dirlo sono gli ultimi numeri rilasciati dall’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, che da qualche anno dedica a questo segmento d’offerta uno studio particolarmente approfondito.
Nel 2007 il mercato dell’identificazione a radio frequenza ha chiuso in Italia a 140 milioni di euro, il 27% in più sul giro d’affari 2006 (un tasso importante, ma al di sotto delle aspettative, soprattutto se si considera che nel 2006 il mercato aveva compiuto un balzo del 47% sul 2005). Il valore include sia i nuovi progetti avviati, proseguiti o conclusi nel 2007 (pari a circa 102 milioni di euro) sia i servizi post vendita su progetti già esecutivi prima del 2007 (pari alla restante quota).
In particolare, per quanto riguarda i servizi post vendita, va segnalata una crescita del 140% sull’anno precedente (un dato decisamente positivo, ma in calo rispetto al 220% raggiunto nel 2006).
I settori più attivi nell’uso delle tecnologie di identificazione a radiofrequenza continuano a essere il Trasporto persone (28% dei progetti avviati), la Pa (19%), l’Edutainment (13%), il Manifatturiero (6%), l’Automotive (5%), le Utility (5%), la Logistica (4%) e la Sanità (4%).
Pur nella loro dinamicità, Pa e Trasporto persone combinati scendono in peso (dal 54% del 2006 al 47% del 2007), lasciando spazio ad altri settori, mentre una spinta al Trasporto e Logistica è stata data dalla liberalizzazione delle frequenze Uhf decisa dal governo precedente.
L’analisi delle tipologie di soluzioni richieste ha rilevato i maggiori investimenti nel ticketing (31% dei progetti, l’85% dei quali richiesti dal Trasporto persone e il 15% dall’Edutainment), nell’identificazione e autenticazione (20% dei progetti, l’80% dei quali assorbiti dalla Pa), nel supporto delle operation (17% delle soluzioni richieste, con una forte attività da parte di Automotive, Agricoltura e allevamento, e Utility), nell’asset management (10% dei progetti), nella logistica (10% delle soluzioni, una percentuale che ha registrato una crescita del 50% dal 2006).
L’elevato livello di frammentazione delle tipologie di progetto in corso continua a essere indirettamente proporzionale al valore medio delle implementazioni (l’83% delle soluzioni Rfid richieste non supera i 50.000 euro), un trend in aumento rispetto al 2006 (quando erano il 73%), anche a causa delle microsperimentazioni su Uhf. I grandi progetti si confermano nella Pa e nel Trasporto pubblico, mentre si segnalano alcuni grandi progetti in avvio nell’Automotive e nella Sanità.
Sempre secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, in Italia gli attori che si dichiarano fornitori di soluzioni Rfid erano 422 a giugno di quest’anno, il 17% in più rispetto al 2007. Le tipologie sono quattro, rivenditori e sviluppatori hardware (38%), system integrator (24%) rivenditori e sviluppatori software (21%), consulenti (17%). Gli ultimi trend indicano un incremento nel numero dei rivenditori di hardware ma, soprattutto, di coloro che offrono servizi di consulenza. In generale la percentuale di attori che fatturano meno di 200.000 euro è salita dal 50% del 2007 al 64% del 2008, facendo di fatto crescere la frammentazione del business di questo mercato.
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