Realismo e Web 2.0 nell’agenda dei Cio

A colpi di almeno cento Cio alla volta, periodicamente analisti e aziende fornitrici di soluzioni e tecnologia organizzano sondaggi, inchieste e rapporti per prendere il polso al responsabile It e carpirne le intenzioni di movimento. Negli ultimi mesi, …

A colpi di almeno cento Cio alla volta, periodicamente analisti e aziende fornitrici di soluzioni e tecnologia organizzano sondaggi, inchieste e rapporti per prendere il polso al responsabile It e carpirne le intenzioni di movimento. Negli ultimi mesi, in particolare, si è cercato di comprendere sostanzialmente due cose: come sbrogliano un quotidiano fatto di costi di gestione da ridurre e di sicurezza e come partecipano, concettualmente, alla costruzione del futuro del business.

Serena Software ha sentito 100 Cio mondiali e ha capito che il 77% di loro sente una maggior pressione sui risultati rispetto a cinque anni fa e che due su tre di loro conta sul Web 2.0 per creare una nuova struttura di business.
Sul piano di uno stretto realismo, Accenture ha indagato le opinioni di 700 Cio in 22 paesi, scoprendo, tra l’altro, che quelli delle aziende definibili come “high performer” stanno già sfruttando bene le Soa (Service oriented architecture) per integrare le tradizionali applicazioni aziendali: il 38% del loro portafoglio applicativo include software costruiti con il nuovo modello a servizi. E proprio in tema di servizi, Dimension Data ha scoperto, interrogando 370 Cio in 14 paesi, che l’It Service management (ossia quel complesso di attività che fanno capo all’It Infrastructure Library) oggi non sia una priorità per i Cio di fresca nomina, mentre è una tematica a cui i Cio senior sono più sensibili.

Su un campo d’analisi limitato alla terziarizzazione dei servizi It è interessante la ricerca condotta dall’Osservatorio Ict Strategic Sourcing della School of Management del Politecnico di Milano (condotto, tra l’altro, sentendo 90 Cio) che ha concluso come per ottimizzare le spese il 44% delle aziende italiane sottoscrive contratti di esternalizzazione più brevi rispetto al passato.

E un altro fattore di ottimizzazione dei costi è la virtualizzazione. Uno studio di Ca (su 300 Cio e top It manager di aziende mondiali capaci di fatturare almeno 250 milioni di dollari) ha portato in evidenza che uno su due ritiene la gestione di un ambiente virtuale una priorità, pur rimanendo la difficoltà a quantificare esattamente i benefici in termini di calcolo del Roi (Return on investment). Lo snodo, dunque, è interpretare bene e dare strumenti quantitativi all’It governance. Un altro studio, sempre di Ca e sempre su 300 It manager mondiali, dice che per tre Cio su quattro l’obiettivo cruciale della funzione che ricoprono è quello di stabilire in modo più adeguato le priorità nella spesa It sulla base delle esigenze effettive dell’azienda. Farsi dare un budget congruo e consapevole, quindi, e difenderlo. A tale proposito, a 2008 iniziato Gartner ha sentito 1.011 Cio mondiali per capire se i loro budget avessero risentito della congiuntura economica di inizio anno. È risultato che la maggioranza ha saputo difendere la media del +3,3% di risorse assegnate.

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