La società di ricerche Idc ha preso in considerazione una serie di tecnologie poco conosciute, ma che potrebbero da un giorno all’altro imporsi all’attenzione del mercato.
16 gennaio 2003 Smart dust, lily pad, ratbot, nanotubi, nanomachine, quantum computing, plastic transistor, Semantic Web e Grid computing. Sono nomi di tecnologie ben poco comosciute, che potrebbero però “esplodere” da un giorno all’altro, cambiando la nostra vita quotidiana. E’ quanto sostiene Idc, che ha preso in considerazione alcune tecnologie attualmente “dietro le quinte” del mercato Ict, in attesa di diventare importanti così come è stato per il microprocessore o il mouse. «Abbiamo valutato nove tecnologie studiate e sostenute dalle università e da importanti laboratori nazionali –spiega John Gantz, responsabile delle ricerche di Idc –che, pur non rientrando generalmente nel campo di ricerca della nostra società, presentano le potenzialità per cambiare le vite degli uomini».
Scopriamo così che i ratbot (ratti-robot) vengono utilizzati per verificare le possibilità di trasmissione di informazioni fra un essere vivente e un computer attraverso innesti. Il setup di un ratbot consiste in uno “zainetto elettronico”, indossato appunto da un ratto, e da sensori installati nel cervello dell’animale. Una serie di segnali viene inviata allo zainetto e, successivamente, determinate istruzioni sono trasmesse attraverso i sensori al cervello del ratto.
Secondo Gantz il ratbot è solo uno degli studi avviati in quest’area. Ad esempio Kevin Warwick, professore dell’Università di Reading, ha impiantato nel suo braccio un chip che trasmette informazioni a un computer. Quando Warwick stringe il pugno, un robot effettua lo stesso gesto attraverso una connessione computerizzata. Gantz ritiene che tale tecnologia potrebbe trovare applicazione in campi come la prostatica, il supporto alla memoria, o più generalmente nelle comunicazioni e in applicazioni di controllo.
La tecnologia Smart Dust si basa invece sull’utilizzo di sensori sottili quanto la punta di una gomma da cancellare, che possono trovare applicazione nei campi della logistica, del monitoraggio e della manutenzione preventiva. Tali sensori intelligenti sono già utilizzati, se pur limitatamente, da una società australiana per rivelare punti di calore sulle ruote dei treni e la resistenza all’invecchiamento delle ruote stesse. Anche gli ultra robusti, luminosi nanotubi potranno essere utilizzati in un prossimo futuro, ad esempio per circuiti di computer e display dei flat-panel.
Altre tecnologie come la lily pad, che permette il collegamento di più reti wireless, potrebbero invece incontrare qualche ostacolo, principalmente per motivi di mercato. Collegare reti wireless, spiega Gantz, è una minaccia per i carrier di telecomunicazioni che trasmettono informazioni e dati a lunga distanza attraverso i loro network. Per salvaguardare le loro costose infrastrutture, è lecito aspettarsi che gli operatori cercherebbero di bloccare in ogni modo la nuova tecnologia.





