Quattro mosse per avere successo nell’App Economy

Muoversi rapidamente e in maniera agile per modificare in modo sostanziale la natura del business mettendo a frutto le enormi opportunità offerte dall’economia delle applicazioni.
È quanto fanno gli apripista dell’Application Economy che identificano le priorità per ottenere un reale vantaggio competitivo.
A elencare le azioni intraprese o prese in considerazione per far fronte alle attuali discontinuità nel mondo digitale, guidare il cambiamento ed eccellere nell’odierna economia delle applicazioni ci pensa uno studio internazionale condotto per conto di CA Technologies da Harvard Business Review Analytic Services coinvolgendo 250 dirigenti in ambito business e It principalmente provenienti da grandi organizzazioni impegnate nei settori dei servizi finanziari, manufacturing, healthcare, telecom e altri ancora.

1La qualità del software prima di tutto

Preso atto della pervasività e di un ritmo dei cambiamenti tale per cui oltre la metà degli intervistati (58%) reputa che fra tre anni il loro modello di business sarà “radicalmente” diverso e che, nel medesimo lasso di tempo, quasi la metà (44%) dei soggetti si dice sicuro che il proprio settore di mercato andrà incontro a una vera e propria rivoluzione digitale, è la qualità del software a emergere sul piano della rilevanza strategica.
Circa due terzi (66%) degli intervistati ritengono, infatti, che il futuro delle loro aziende dipenda da questo singolo fattore per anticipare e adattarsi ai nuovi trend emergenti nella rivoluzione digitale in atto.
Quasi la metà del campione (46%) evidenzia, infatti, la necessità di puntarvi per far fronte al cambiamento avvenuto nei comportamenti e nelle aspettative dei clienti, mentre la discesa in campo di nuovi concorrenti dall’effetto dirompente è riportato in seconda battuta “solo” dal 25% del campione.

2Sulla strada del Continuous Delivery e dell’Agile Management

Quello indagato si conferma, infatti, un campione all’interno del quale oltre la metà dei partecipanti (53%) ha dichiarato che la propria azienda sta già investendo o ha in programma di investire in nuove tecnologie con cui sviluppare più rapidamente prodotti e/o servizi digitali per alimentare un miglioramento continuo interagendo in maniera rapida con i feedback costanti dei propri clienti.
Non a caso, gli apripista del settore, quelli che si descrivono come professionisti esperti dell’Agile Management, dispongono di un vantaggio consistente sul piano della velocità d’azione. Come riportato nella ricerca di CA Technologies, oltre due terzi (68%) di questi pionieri affermano di essere particolarmente bravi a sviluppare rapidamente nuove capacità tecnologiche. Questa stessa élite ritiene che la propria offerta digitale sia avanti rispetto alla concorrenza, mentre un terzo (33%) dichiara che più del 50% del proprio fatturato proviene dal digitale.

3Nuove priorità d’investimento per le aziende digitali

Con la voce “investire in nuovi prodotti e servizi digitali” indicata come priorità d’investimento appena dal 24% dei partecipanti al sondaggio, l’azione successiva, in ordine d’importanza, intrapresa o presa in considerazione dai partecipanti allo studio (42%) riguarda il miglioramento dei processi aziendali nei rapporti con la clientela.
Qui il focus principale dei soggetti intervistati è offrire un’eccellente customer experience digitale (42%), trasformare operazioni e processi strategici (34%) e agire sul piano dei processi relativi al personale (31%) ponendo particolare attenzione alla parola d’ordine “digital-first”.

4L’azienda digitale va anche protetta

Il tutto senza dimenticarsi dei rischi per la sicurezza che, quasi la metà degli intervistati (45%), ha evidenziato nella progressiva digitalizzazione della loro azienda.
Qui a emergere è il dato secondo cui quasi la metà degli intervistati (49%) ritiene che i diversi settori dovrebbero sviluppare migliori tool tecnologici per potenziare la cyber security, mentre poco più di un terzo dei partecipanti (35%) è convinto che la propria azienda debba investire internamente nello sviluppo di un’infrastruttura tecnologica più sicura per proteggersi da potenziali minacce di violazione dei dati, vizi di conformità e contenziosi.
Da quando amministratori delegati e consigli d’amministrazione si impegnano per comprendere meglio le minacce informatiche che incombono sulle proprie aziende, si nota, giustificare questo tipo di investimento sembra essere un po’ più facile.

 

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