Quando la tecnologia arrivò alle Olimpiadi

La prima traccia di tecnologia (chissà offerta da quale operatore?) pare che risalga addirittura al 776 avanti Cristo. Da quell’anno al 349 dopo Cristo sembra che ai giochi olimpici si usassero delle griglie meccaniche alla partenza delle gare d …

La prima traccia di tecnologia (chissà offerta da quale operatore?)
pare che risalga addirittura al 776 avanti Cristo. Da quell’anno al 349
dopo Cristo sembra che ai giochi olimpici si usassero delle griglie meccaniche
alla partenza delle gare di corsa. Per l’innovazione successiva, dobbiamo
aspettare fino al 1924, quando l’edizione di Parigi fu trasmessa in diretta
via radio. Nel 1932, a Los Angeles, fanno la loro comparsa i cronometri, firmati
Omega, e il photofinish, fondamentale per capire chi fosse il vincitore dei
100 metri. Nel 1936, a Berlino, è la volta della prima diretta televisiva
nelle sale pubbliche tedesche. I risultati, inoltre, venivano trasmessi in tutto
il mondo con il telex. Nel 1956, a Melbourne, si sarebbe dovuta inaugurare la
trasmissione televisiva in tutto il mondo limitata, poi, ad alcune reti televisive
da un boicottaggio attuato da Europa e Usa legato ai diritti televisivi. Nel
1960, alle Olimpiadi invernali a Squaw Valley (California), furono usate, per
la prima volta, le schede perforate per memorizzare i risultati delle competizioni.

Le Olimpiadi estive di Roma, esenti da boicottaggi televisivi, furono le prime
trasmesse realmente in tutto il mondo. Nel 1964, a Tokyo, per la prima volta
i risultati furono memorizzati dentro un computer. Nel 1996, ad Atlanta si inaugura
il primo sito Web legato alla manifestazione. Quasi 200 milioni di visite che
diventano 650 milioni in occasione delle Olimpiadi invernali di Nagano (Giappone).
E nel 2000, ai Giochi di Sydney, le visite al sito ufficiale diventano 11 miliardi.

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