Quando è possibile finanziare l’Asp. E come

Asp, hosting e open source sono tutte valide alternative che possono, in alcuni casi, permettere alle Pmi di superare un problema scottante: come si finanziano gli investimenti in tecnologie informatiche? Se è vero che per ottenere un finanziamento dal …

Asp, hosting e open source sono tutte valide alternative che possono, in alcuni casi, permettere alle Pmi
di superare un problema scottante: come si finanziano gli investimenti in tecnologie informatiche?

Se è vero che per ottenere un finanziamento dalla banca le aziende manifatturiere si vedono costrette a portare in garanzia i propri macchinari e automezzi, non altrettanto avviene per
il rinnovamento del parco Ict. Che questo problema abbia assunto una rilevanza senza precedenti lo dimostrano alcune recenti iniziative, frutto della collaborazione tra organismi dell’Esecutivo e associazioni imprenditoriali, coadiuvate da banche e istituti di credito, che si propongono di agevolare i finanziamenti in tecnologie digitali per le medie organizzazioni (si veda lo specchietto riassuntivo).

Confindustria (Confederazione generale dell’industria italiana), per esempio, ha istituito nel 2005 un’apposita sezione “Tecnologie digitali” all’interno del Fondo di garanzia per le Pmi, creato dall’ex ministro per le Attività produttive (legge 662/96, art. 2 comma 100 lett. A e legge 266/97 art. 15, Dm 248/99). Gli stanziamenti a favore di questa sezione speciale ammontano, per il 2007, a 160 milioni di euro.

La legge recita: «Le piccole e medie imprese che necessitano di finanziamenti bancari per effettuare programmi di investimento in tecnologie digitali, finalizzati all’innovazione di prodotto o servizio e/o alla integrazione dei processi aziendali, possono beneficiare dell’intervento dalla sezione speciale del Fondo di garanzia per le Pmi ai sensi della legge…». Il fondo è diretto agli investimenti materiali, quali l’acquisto di hardware e apparati di comunicazione, o immateriali, come i servizi di consulenza, project management, la reingegnerizzazione dei processi o la formazione del personale.
Gli investimenti immateriali devono rappresentare almeno il 50% del
costo complessivo dell’intervento.
La garanzia per questi fondi è concessa a titolo gratuito, senza alcun onere per l’impresa, e copre fino all’80% del finanziamento, per una durata non inferiore a 36 mesi e non
superiore a dieci anni, e per un
importo massimo di 200mila euro.

L’accesso a questi fondi può avvenire secondo due modalità: la Pmi potrà rivolgersi all’istituto di credito, per richiedere un finanziamento a copertura dell’investimento in tecnologie digitali o, in alternativa, interfacciarsi direttamente con il fornitore di tecnologie. In questo caso, l’impresa che intende acquistare
le applicazioni potrà anche domandare una dilazione di pagamento
al fornitore che verrà garantita dal fondo.

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