L’apertura dei codici, tra necessità e abili mosse di marketing.
1° luglio 2004 Alle volte i pubblicitari bisognerebbe ammazzarli.
Per farli santi, ovviamente.
Tale e tanta è la loro capacità di entrare
nella nostra vita che i parti delle loro menti in libera uscita si insediano nel
nostro lessico e fanno pure perdere le tracce.
Prova finestra.
Oramai è
locuzione di uso comune, spesso accostata (addirittura) a fatti di natura
politica per agevolare l’analisi con una facile sinestesia.
E pensare che
era figlia di quella vocazione a servire il popolo, a produrre beni “formato
famiglia”, cioè per quel cardine della società sancito da religioni e
costituzioni.
La prova finestra era nata per incarnare i desiderata della
massaia tipo dei sempre piu’ cari (oramai) anni 70, la quale doveva capire,
sceverare, analizzare, giungere a una soluzione circa il proprio bucato.
L’amica: “ma l’hai fatta la prova finestra? L’hai messa la tovaglia di
fronte alla luce della tua bifora e hai controllato che non ci fossero aloni?
Fallo, e scoprirai che xxxx lava più bianco”.
Ecco perché, come diceva Jean
Seguela, non bisogna dire alla propria madre che si fa il pubblicitario, specie
quando lei ti crede felicemente un pianista di bordello.
L’understatement
del creatore della figura staturaria e statuale di Francois Mitterand aveva
ragione.
Facciamo strame finchè vogliamo, ma, comunque, la prova finestra
rimane.
Nell’immaginario e nella pratica, anche del mondo informatico. Oggi
la miglior prova finestra che si possa fare è aprire.
Non la finestra: il
codice sorgente dei sistemi operativi.
Tutti ci si buttano, e a molti questa
cosa sa di scimmiottamento di Linux, scopo blandire le masse con slogan poco
seguiti dai fatti. Forse hanno ragione, ma c’è da dire che qualcosa di aperto
rimane.
E se è vero che Microsoft ha aperto 2,5 milioni di righe di codice
di Windows Ce, e se è vero che chi ne può fruire è un numero limitato di utenti
di alto profilo (produttori di computer portatili e sviluppatori sofisticati) è
anche vero che, per la prima volta, non chiede di tenere traccia dei cambiamenti
eseguiti e che, comunque, sono 2,5 milioni di maledettissime righe di codice.
Da lavorare, insomma, ce n’è. Sun fa di più.
Anzi, farà di più.
Anzi, forse farà di più: OpenSolaris.org, progetto che prevede, inautunno,
l’apertura dell’intero codice sorgente di Solaris, il Suo sistema operativo.





