Proteggere gli endpoint valutando le patch in modo integrato

Lo fa Sophos Endpoint 10, anche filtrando il Web e usando la cifratura.

Pare che il 90% degli attacchi portati a termine sia rivolto a obiettivi vulnerabili dove una patch esiste già. Nonostante ciò su molti computer vengono installate le ultime patch di sicurezza.
Motivo? Richiedono tempo per essere seguite e amministrate e spesso è difficile vedere su quali computer le patch critiche sono state installate correttamente.

Allo scopo Sophos ha rilasciato Sophos Endpoint 10, ultima versione della propria soluzione per la sicurezza endpoint.

Contiene Sophos Patch Assessment, che identifica, assegna una priorità ed esamina le patch di sicurezza relative alle minacce critiche.
Con il sostegno dei SophosLabs, i dipartimenti It possono capire quale patch è in grado di prevenire una data minaccia, e quale patch è più importante per la sicurezza rispetto ad un altra. Patch Assessment consente l’analisi di patch non solo per sistemi Microsoft, ma anche per Adobe, Apple, Citrix, Microsoft, Skype e altri.

Con Sophos Web Filtering, poi, facilita l’impostazione dall’Endpoint Enterprise Console di una politica di navigazione intelligente per le 14 categorie di siti più inappropriate: gli utenti sono protetti da questi siti ovunque essi vadano, senza bisogno di software aggiuntivi o di altre infrastrutture.
Il sistema conferisce migliori performance inquanto l’analisi viene eseguita localmente e non nel data center, riducendo quindi il numero di box necessarie per gestire l’utilizzo del web.

La cifratura full-disk di Sophos Endpoint, infine, assicura che i dati salvati su desktop e laptop siano conservati in maniera sicura, dando la possibilità ai responsabili It di criptare le workstation e di monitorare il loro status. Nell’ultima versione di Sophos Endpoint, inoltre, la cifratura è integrata: non c’è bisogno di un deployment o di una console separati.

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