Professioni Ict fra stasi e libertà

Il lavoro informatico vive una fase di apparente calma, ma sotto sotto cova significativi mutamenti. Chi mette in pratica la voglia di cambiare punta alla consulenza.

24 giugno 2004 Abbiamo appena reso disponibili online i risultati
dell’indagine “Ict – Professioni & Carriere“, con i quali abbiamo
voluto fotografare l’attuale stato del mercato del lavoro informatico, visto con
gli occhi di chi ci lavora.
Tra i tanti stimoli alla riflessione, emerge una
generale stasi non tanto dei singoli indicatori di riferimento, come stipendi o
turnover (certo lontani dal dinamismo dei giorni migliori, ma comunque non del
tutto bloccati), quanto delll’atteggiamento dei professionisti del settore verso
il ruolo attualmente occupato.
In molti vorrebbero cambiare (soprattutto
azienda), ma non possono o preferiscono la certezza dell’oggi. La solidità
dell’impiego e persino la formazione contano più della retribuzione. Eppure,
cresce la quantità di consulenti, segno che il mondo si sta comunque evolvendo.

Per molti manager, oggi, una delle vie per acquisire peso nelle decisioni
aziendali è arrivarci dall’esterno, approfittando di una tendenza
all’outsourcing peraltro ancora più che altro latente, oppure affiancando chi
lavora dall’interno ed è sempre più coinvolto nell’operatività quotidiana, più
che nei processi decisionali.

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