Prevenire per non litigare. I trucchi del mestiere

Da Linea Edp riprendiamo il contributo di un Consulente sulla prevenzione dei contenziosi riguardo i progetti Ict

È buon senso diffuso rivolgersi agli esperti prima di avventurarsi in imprese rischiose o dall’esito incerto. Così prima di andare sotto i ferri, facciamo tutte le analisi cliniche del caso; prima di intraprendere un lungo viaggio, facciamo controllare l’auto, studiamo i percorsi, ci documentiamo sugli usi, costumi e malattie endemiche dei luoghi che visiteremo. In molte altre circostanze, pensiamo prima di decidere e di agire, raccogliamo informazioni utili per evitare pericolosi salti nel vuoto.



Spesso si tende ad andare allo sbaraglio: si decide fidandosi della pubblicità, della presunta esperienza informatica del figlio della segretaria, delle argomentazioni commerciali (e fumose) del venditore appena uscito dal corso di formazione alla vendita. Altre volte il cliente non ha la struttura organizzativa e le potenzialità per installare e poi utilizzare il programma e le attrezzature.


Nella mia esperienza di Ctu (consulente tecnico d’ufficio), ho dovuto esaminare progetti Ict che non dovevano neppure iniziare.


Tutte le informazioni per sconsigliarne lo sviluppo erano disponibili prima ancora che il progetto partisse. Dopo anni di danni reclamati e non ammessi, di scambio di raccomandate, di ingiunzioni ad adempiere, di memorie di avvocati, di udienze, di testimonianze contestate, finalmente il ctu nominato dal giudice evidenzia che il progetto era viziato fin dall’origine, perché destinato a sicuro insuccesso e, nell’interesse di entrambe le parti, non doveva iniziare.


Come ci si dovrebbe comportare? Prendere coscienza che i prodotti e le applicazioni Ict sono come le medicine che dovrebbero essere assunte solo dietro prescrizione medica.


Un’applicazione idonea e perfetta per un cliente potrebbe essere inadeguata, costosa e pericolosa per un altro. Come per l’assunzione di medicine sbagliate, si scoprono i danni quando è trascorso troppo tempo e si è passati, senza giudizio, da medicina a medicina (e da applicazione ad applicazione), aggiungendo ulteriori problemi a quelli già presenti.


Con questi utili pregiudizi ben stampati nella mente, cliente e fornitore dovrebbero accordarsi nel definire gli obiettivi e nel dettagliare le risorse che si intendono destinare al progetto comune. Dovrebbe essere nominato un perito, esperto in materia, che, al di sopra delle parti, possa esaminare la struttura organizzativa e le potenzialità del cliente oltre alle caratteristiche e alle potenzialità proposte dal fornitore.


Il perito non deve avere alcuna possibilità di proporsi o di proporre altri fornitori che, a suo avviso, potrebbero meglio realizzare gli obiettivi del cliente. L’esclusione a priori della possibilità da parte del perito di lucrare sulle carenze della soluzione proposta dal fornitore, rappresenta un’ulteriore garanzia di imparzialità, che dovrebbe essere data per scontata se il perito è iscritto all’albo dei periti estimatori del Tribunale.


È una proposta semplice e facilmente percorribile; richiede solo la volontà delle parti di prevenire invece che litigare poi.


Basta che cliente e fornitore, con scrittura privata, si accordino sulla scelta del perito imponendogli i doveri appena richiamati e comportandosi poi con lo stesso in modo conforme alle regole pattuite.


La soluzione non è nuova in assoluto, ma è nuova nell’Ict.


In realtà quanto suggerito è alle volte formalmente prescritto nelle forniture alla Pubblica amministrazione e nei progetti con finanziamento agevolato.

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