PiùBlog 2007: riprende la “conversazione”

Superato lo stallo nella crescita, il blog attrae nuove fasce di pubblico, chiamando tutti ad essere protagonisti non solo nel post ma soprattutto nel commento. Per vincere domani.

Sul finire del 2007, i blog italiani sembrano aver superato anche la seconda fase e si avviano verso la definitiva consacrazione di fenomeno centrale della comunicazione italiana.
 
E’ questo il messaggio che si può mettere insieme dalle numerose tessere del mosaico rappresentato dalla giustapposizione di convegno e barcamp che è stato lo Spazio Blog by Splinder, con i contenuti forniti da Più Blog.

Una prima fase aveva portato in primo piano un nucleo forte di blogger, molto seguiti da una minoranza di lettori che commentava con grande attenzione. Compresa la semplicità della piattaforma, però, per la gran parte ciascuno dei commentatori ha aperto un proprio blog, smettendo di commentare quelli altrui ed affastellando post su post: questo fatto, se ha reso l’Italia la quarta nazione al mondo per il numero di post, ha svuotato i blog di quei commenti che sono il vero sale del mezzo, la bidirezionalità.

In conseguenza, la mancanza di commenti ha raffreddato l’entusiasmo di vecchi e nuovi blogger, portando ad uno stallo durato qualche lungo mese.

Ma il fermento sta riprendendo in tutti gli argomenti e il blog è oggi il mezzo ideale per dire la propria o partecipare ai grandi movimenti spontanei, quindi ecco in arrivo una nuova fase di crescita.

I tre giorni di PiùBlog, con 15 convegni ai quali hanno partecipato 80 relatori e circa 700 visitatori, hanno ricevuto grande attenzione anche e soprattutto dal pubblico della blogosfera: il sito piublog.it è costantemente stato oltre i 10 mila contatti al giorno, con una punta che –sommando i suoi dati a quelli dei siti collegati, in primis il CSE- ha raggiunto i 18 mila contatti il giorno 8 dicembre.

Anche gli argomenti di questa edizione hanno subito una pesante metamorfosi.
Nel corso del 2007, infatti, le tendenze nazionali ed internazionali hanno mostrato che la sera gran parte del pubblico tiene accesi sia la televisione, sia il personal, con una fruizione contemporanea dei due media. In quest’ottica PiùBlog ha portato alla sua ribalta, organizzata come un talk show con maxischermo, la prima serata di ospiti quali Alberto Bevilacqua e Lino Banfi, ma anche performance rilanciate dalla cronaca quali il neofuturismo (si ricordi la ricolorazione della fontana di Trevi), il doppiaggio in diretta di film celebri (Harry Potter) e soprattutto una passeggiata in diretta su Second Life, dove PiùBlog aveva una sua presenza diretta nell’Eur virtuale ricostruito da Valore Italia.

Anticipato dalla PiùCena di sabato 8, con oltre 60 blogger presenti, domenica 9 era stata riservata al PiùBlogCamp, un barcamp sui generis per il luogo e la struttura dell’evento complessivo. Alcune carenze organizzative sono state sottolineate dai presenti e dai commentatori online, confermando i punti classici della formula del barcamp, che comunque per il 2008 italiano richiederà un ripensamento.
 
Le presenze complessive del PiùBlogCamp hanno superato le 250 unità, anche se il caos di questi eventi impedisce una valutazione esatta. L’interesse mostrato dal pubblico presente in sala e da quello online verso alcuni argomenti, tra i quali le evoluzioni del movimento (convegno Blog 3.0) o il guado corporate (Blog e aziende) ma soprattutto la gran parte delle relazioni dei barcamper, mostrano la netta ripresa della centralità della “conversazione” come superamento dell’era industriale e il ritorno del dialogo in maniera massiccia un po’ ovunque.

A tutti i giovanissimi, però, va ricordato che non è la prima volta che ciò accade: già negli anni ’70, infatti, le radio libere aprirono fronti di conversazione con tutti, mandando musica gratis e inondando il pubblico non solo di microfoni per i “post” dei nongiornalisti, ma anche e soprattutto i “commenti” telefonici di chiunque volesse intervenire.

Anche della radio libera come blog ante litteram si è parlato a Più Blog, non per ricordare ma per consegnare all’oggi un’esperienza già fatta ieri e oggi di grande attualità.

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