Più valore e meno vendite (12%) caratterizzano gli scanner

Più di centomila pezzi e quasi diciannove milioni di euro di fatturato. Questi i due dati principali del mercato degli scanner nel nostro paese nel bimestre ottobre-novembre del 2002. Le cifre (vedi tabella in pdf) sono fornite ai lettori di Computer D …

Più di centomila pezzi e quasi diciannove milioni di euro di fatturato.
Questi i due dati principali del mercato degli scanner nel nostro paese nel bimestre
ottobre-novembre del 2002.
Le cifre (vedi tabella in pdf) sono fornite ai lettori di Computer Dealer&Var, come sempre, da Gfk
Marketing Services Italia, in termini di prodotti venduti, valore degli stessi
e peso dei vari canali distributivi. Ecco cosa è accaduto, in dettaglio,
nell’ultimo periodo rilevato da Gfk.
In primo luogo, nei due mesi ottobre-novembre 2002 sono stati acquistati quasi
15mila scanner in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
anche se il fatturato è cresciuto di oltre 2 milioni di euro. In termini
percentuali c’è stata una flessione del 12 per cento delle vendite
e un aumento, sempre del 12 per cento, del giro di affari. Ciò è
avvenuto a causa del deciso aumento del prezzo medio dei prodotti.
Ricordiamo che nel mercato degli scanner i modelli piani fanno la parte del leone,
con il 99,2%. Sono, infatti, molto versatili e semplici da usare e con prestazioni
e dotazioni software che li rendono adatti sia al mondo professionale, sia a quello
consumer.
Ebbene, Gfk ha rilevato che il prezzo medio di questi modelli è passato
in dodici mesi da 135 a 170 euro, per una crescita percentuale del 26 per cento
che ha trascinato al rialzo il fatturato complessivo del segmento. Anche gli altri
tipi di scanner sono risultati più cari rispetto a un anno prima e questi
aumenti hanno compensato le minori vendite dei modelli piani e per diapositive.
Sono risultati in crescita, infatti, gli acquisti di scanner manuali e a foglio
singolo (sheetfeed), anche se le quantità in gioco sono ancora molto piccole.

Onore alle vendite dei computer shop
Passando, infine, all’analisi delle vendite degli scanner per canale, segnaliamo
il forte peso relativo dei computer shop, che detengono il 42,3% in quantità
e il 46% in valore. I negozi di consumer electronics sono al secondo posto, con
il 20,7% per quantità vendute, ma al terzo per quota del valore (13,1 per
cento).
Situazione analoga per il mass merchandising, che detiene il 17,2% in quantità,
ma solo il 9% in valore.
Viceversa per le software house, seconde per quota in valore (27,2%) e solo quarte
per quantità (15,5 per cento).
In coda troviamo i rivenditori di prodotti per l’ufficio con quote intorno
al 4% sia in quantità, sia in valore.
Anche per gli scanner le ragioni di queste differenze vanno ricercate nei diversi
tipi di clientela per i vari canali, che quindi propongono listini di prodotti
diversi sia nella tipologia, sia nel prezzo.

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