Più tecnologia per combattere il traffico

Contro inquinamento e congestione dei grandi centri urbani entrano in campo sistemi informatici sempre più sofisticati

La tecnologia come alleata dell’amministrazione cittadina contro inquinamento e traffico: l’offensiva per incoraggiare gli automobilisti all’uso dei mezzi pubblici si rivolge ai sistemi informatici. L’obiettivo della cosiddetta “infomobilità” è rendere i centri urbani sempre più vivibili e sicuri, diminuendo lo smog e gli ingorghi stradali. È un processo di medio e lungo termine, perché deve sommare un cambiamento su larga scala nelle abitudini dei cittadini (parcheggiare l’auto e salire sul tram o spostarsi in bicicletta, per esempio), a nuove soluzioni per gestire i flussi delle macchine private, le aree di sosta, gli accessi alle zone a traffico limitato, la circolazione di autobus e metropolitane.

Milano, Amsterdam e Atene: i progetti in campo
L’Innovation Forum 2008 ha dedicato una tavola rotonda a questo tema, confrontando l’esperienza milanese con quella di varie città europee. Il modello che si ricorda con più facilità è Londra, ma ci sono progetti avviati in altri paesi, come si è visto grazie agli interventi di Rene Meijer su Amsterdam e Dimitris Sermpis su Atene. Edoardo Croci, assessore alla mobilità di Milano, ha inaugurato la discussione ricordando la recente introduzione dell’Ecopass e i numeri del centro per il controllo del traffico, tra cui 700 semafori centralizzati e 1200 telecamere. Nel prossimo futuro, arriverà una rete di tabelloni elettronici per guidare gli automobilisti verso i parcheggi liberi più vicini, e un sistema di sicurezza sugli attraversamenti pedonali più pericolosi, con indicatori della velocità effettiva e avvisi acustici.

Rene Meijer, responsabile del traffico e dei trasporti di Amsterdam, ha spiegato la strategia orientata sul “road pricing”, che significa pagare una tassa in base ai chilometri percorsi, al tipo di strada e auto posseduta, monitorando le macchine in circolazione grazie al Gps. Il governo olandese, lo scorso novembre, ha deciso di sviluppare il progetto a livello nazionale tra il 2012 e il 2016, partendo proprio da Amsterdam, considerando la crescente congestione dell’area metropolitana. L’amministrazione cittadina, in parallelo, dovrebbe aumentare la frequenza e comodità dei trasporti pubblici, migliorando anche l’informazione su tragitti e fermate con un servizio fruibile sui cellulari.

Dall’amministrazione al cittadino: strategie “do ut des”
L’inquinamento e le code sono un grave problema ad Atene, che cerca di snellire le arterie stradali con un sistema informatizzato. Questi i numeri della capitale greca, ricordati da Dimitris Sermpis, ingegnere della centrale operativa sul traffico: il 39% degli spostamenti su auto private, una velocità media tra 9 e 17 km orari nelle ore di punta, 45 minuti la durata media dei singoli viaggi, mentre la congestione aumenta per un 8% annuo. Atene affida il destino degli automobilisti a una rete di pannelli luminosi, che indicano i tempi di percorrenza, gli eventuali intasamenti, le deviazioni suggerite.

Il futuro della mobilità sostenibile, quindi, dovrà mixare interventi su vari fronti: non solo il traffico (con centri di gestione sempre più evoluti), ma anche mezzi pubblici veloci e puntuali, iniziative come car-sharing e bike-sharing (ancora in stato embrionale in Italia), sicurezza della viabilità, zone vietate alle auto e aumento dei parcheggi, soprattutto nelle zone periferiche per poi muoversi con bus e metropolitane. Le tecnologie informatiche dovrebbero così riassumere una strategia d’ampio respiro, di tipo “do ut des”: il cittadino ha bisogno di motivazioni e servizi adeguati per rinunciare alla propria auto o pagare un determinato prezzo.

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