Più leggera ma non troppo: approvata la delibera dell’Agcom

Dopo le proteste delle scorse settimane approvato il testo definitivo. Modificati alcuni dei punti più critici. Il testo in consultazione per 60 giorni prima dell’approvazione definitiva.

Sarebbe stata approvata in giornata, se pure con qualche modifica rispetto al testo iniziale, la delibera che assegna un ruolo determinante all’Agcom nella tutela del diritto d’autore.

Dopo la mobilitazione di questi mesi e la manifestazione di ieri, il testo definitivo sarebbe stato approvato e si aprirebbe ora una fase di consultazione della durata di 60 giorni nel corso dei quali il testo sarà oggetto di ulteriore verifica, controllo ed eventuali revisioni.

Rispetto alla versione precedentemente presentata, sono state introdotte alcune modifiche che alleggeriscono alcune delle norme considerate più critiche.
In particolare, per quanto riguarda i siti italiani, in presenza di una segnalazione ritenuta fondata, il gestore del sito può applicare il meccanismo di notice and take down, rimuovendo egli stesso il contenuto coperto da copyright entro quattro giorni.
Nel caso in cui questa procedura non fosse ritenuta adeguata, è possibile ricorrere al Garante che aprirà una fase di contraddittorio della durata di dieci giorni per poi eventualmente impartire un ordine di rimozione selettiva o di ripristino dei contenuti oggetto della contesa.
Inoltre, nel caso in cui una delle due parti coinvolte decida di ricorrere al giudice, l’azione del Garante viene bloccata.

Per quanto riguarda i siti esteri, l’azione dell’Agcom si eserciterà nella forma del warning.
Questo significa che insiti non potranno essere resi irraggiungibili, ma sarà compito dell’Agcom informare l’autorità giudiziaria alla quale spetterà la successiva azione.

Uno dei punti sui quali il nuovo testo sembra fare chiarezza è la distinzione tra siti non finalità commerciali o scopo di lucro e quelli legati ad attività di business.
Per i primi si applica il principio del fair use, che viene anche esteso ai casi in cui si possa avocare l’esercizio del diritto di cronaca, l’uso didattico, una riproduzione parziale che non nuoccia alla valorizzazione dell’intera opera.

Per quanto riguarda l’ipotesi di entrata in vigore della delibera, non dovrebbe avvenire prima del prossimo autunno.

Caute e comunque critiche le prime reazioni.
Gli organizzatori delle proteste delle scorse settimane prendono il tempo di leggere il testo definitivo prima di dare valutazioni analitiche e di merito.
Sotto esame è soprattutto il ruolo che l’Agcom sta avocando a sè, soprattutto in considerazione del fatto che richiederà al Governo la predisposizione di una norma che ne estenda al potere al fine di esercitare direttamente i poteri inibitori.
Soprattutto si teme che nel perseguire la sua finalità di colpire i big player dei contenuti l’Autorità perda di vista i diritti dei singoli utenti, rischiando di incorrere in reali violazioni di alcune delle libertà fondamentali del cittadino.

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