Perché l’AI senza Process Intelligence è cieca: al Process Intelligence Day di Milano il messaggio di Celonis alle aziende italiane

Celonis, leader mondiale nel Process Mining, ha riunito a Milano importanti aziende italiane, decision-maker e partner in occasione del Process Intelligence Day, evento che si svolge in oltre 20 città in tutto il mondo e punto di riferimento per gli ultimi sviluppi in materia di Process Intelligence, AI e ottimizzazione dei processi data-driven. Attraverso roundtable, case study e demo session, è stato possibile scoprire come importanti organizzazioni italiane stanno gestendo la complessità operativa e rendendo le loro supply chain più resilienti grazie alla Process Intelligence di Celonis.

“L’attuale scenario economico e geopolitico pone le organizzazioni di fronte a una crescente complessità e a rapidi cambiamenti. Per affrontarle in modo efficace, sempre più aziende utilizzano l’AI, abilitata dalla Process Intelligence per migliorare i loro processi e aumentare le performance” ha dichiarato Andrea Carboni, Country Leader Italia di Celonis. “La Process Intelligence di Celonis fornisce all’IA la conoscenza dei processi e il contesto aziendale per renderla efficace. Ecco perché crediamo fermamente che ‘non c’è AI senza PI’”.

Celonis fornisce la Process Intelligence combinando i dati di processo e il contesto per creare un digital twin delle operazioni aziendali – il Process Intelligence Graph (PI Graph). La piattaforma Celonis (il cui cuore è il PI Graph) rivela dove il valore è nascosto nei processi di un’azienda e guida le azioni per coglierlo, sempre più spesso utilizzando l’AI. Secondo il Process Optimization Report 2025 di Celonis, l’81% di oltre 1.600 leader aziendali a livello globale ha dichiarato che le loro aziende intendono utilizzare l’Intelligenza Artificiale per migliorare i propri processi aziendali nei prossimi 12 mesi. Inoltre, l’89% ha affermato che l’AI deve essere integrata nel contesto di funzionamento dell’azienda per fornire risultati efficaci. Celonis fornisce all’AI gli input di cui ha bisogno per essere efficace consentendo così decisioni più rapide e informate e azioni d’impatto.

Il 42% del tempo dei leader è oggi dedicato al miglioramento dei processi — un dato sorprendente, equivalente a oltre due giorni a settimana. Eppure, solo il 12% delle aziende dichiara di ottimizzare i processi in modo continuo.

In altre parole, si lavora molto sui processi, ma non nei processi: mancano la visibilità end-to-end, la capacità di individuare colli di bottiglia sistemici, e gli strumenti per intervenire in modo strutturato. Il risultato è un dispendio di energie che non genera valore tangibile o misurabile.

I tre strumenti più usati per aumentare la visibilità sui processi sono le revisioni dei modelli esistenti (67%), i workshop di process mapping (66%) e i tool di Business Intelligence (61%).

Tuttavia, queste tecniche offrono insight limitati, statici, e spesso non azionabili in tempo reale. Molto più promettenti, ma ancora in fase di adozione, risultano il Process mining (già usato dal 39%, con un ulteriore 52% che lo adotterà entro 12 mesi) e il Task mining (già usato dal 32%, con il 55% pronto a introdurlo).

Questi strumenti rappresentano la spina dorsale della Process Intelligence: offrono una mappatura dinamica e continua, abilitando azioni guidate da dati su ciò che realmente accade nei flussi operativi, e non su ipotesi o modelli teorici.

Solo il 26% dei leader afferma di avere piena fiducia nella propria comprensione dei processi dipartimentali. E solo il 55% considera pienamente ottimizzati i propri processi critici — una percentuale invariata rispetto al 2024, segno che l’evoluzione è ferma .

Il report identifica 10 segnali chiave che indicano una comprensione insufficiente dei processi. Tra questi:

  • Aumento dei costi operativi (31%). Processi non ottimizzati generano sprechi, colli di bottiglia, duplicazioni di attività e rallentamenti, con impatti diretti su margini e competitività.
  • Difficoltà ad adottare nuove tecnologie come l’AI (30%). Le aziende faticano a integrare soluzioni di intelligenza artificiale perché mancano dati strutturati, logiche operative chiare e comprensione del flusso end-to-end.
  • Fallimento delle iniziative di trasformazione (24%). Molti progetti di change management falliscono perché non si basano su una mappatura realistica dei processi esistenti. Le strategie vengono applicate a una realtà distorta.
  • Problemi di morale e retention del personale (24%). Processi poco chiari, ridondanti o incoerenti frustrano i dipendenti. Aumentano i carichi di lavoro, le ambiguità nei ruoli e il turnover.
  • Customer churn in aumento (20%)

Queste manifestazioni non sono solo indicatori operativi, ma veri e propri campanelli d’allarme strategici.

Celonis propone una visione integrata attraverso la sua piattaforma di Process Intelligence. L’approccio è fondato sulla creazione di un digital twin dei processi aziendali: una replica viva e aggiornata in tempo reale dei flussi operativi, alimentata da process mining e arricchita con contesto aziendale (regole, soglie, KPI, strutture organizzative).

Con PI, gli agenti AI possono finalmente comprendere le eccezioni, operare su dati reali, proporre automazioni sostenibili e integrare co-pilot e chatbot che agiscono con criterio e contesto. Il messaggio strategico dell’azienda è netto: “non esiste AI d’impresa senza Process Intelligence”.

La trasformazione digitale di Iren

Sul palco del Process Intelligence Day, Antonio Iavarone, Data & Analytics Officer del Gruppo Iren, ha raccontato come la collaborazione con Celonis si sia inserita in una strategia di trasformazione digitale volta a ottimizzare i processi della multiutility italiana impegnata nella transizione ecologica e a migliorare la soddisfazione del cliente. “Collaborazioni come quella avviata con Celonis sono fondamentali per poter identificare tutte le opportunità di creazione del valore e intervenire proattivamente” ha sottolineato Iavarone. “Dopo il successo ottenuto nell’ottimizzazione dei processi di Customer Operations e Service e aver scoperto il valore apportato dalla Process Intelligence combinata con l’AI stiamo infatti valutando ulteriori aree di implementazioni per ottenere miglioramenti rapidi, oggettivi e basati sui dati al fine di sfruttare al massimo tutte le opportunità messe a disposizione dalla piattaforma di Celonis”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome