Per un Pc con prestazioni ottimali, deframmentiamo anche i file di sistema

La deframmentazione è un’attività essenziale per avere un computer efficiente. Però spesso si agisce solo su programmi e archivi, mentre per avere il massimo delle performance sarebbe bene ottimizzare anche i file di sistema. Magari con una utility come Smart Defrag.

Distribuzione dei file sui dischi
La disinstallazione dei programmi crea inevitabilmente spazi vuoti sui dischi
che poi vengono riempiti in modo “disarticolato” durante le installazioni
successive. Il problema viene acuito dall’incessante attività di
modifica e cancellazione degli archivi: DOC e PDF, fogli di calcolo e immagini,
per non parlare dei più corposi file audio e video vengono continuamente
riversati e tolti dal file system.

Per trovare un’analogia, si può immaginare una libreria appena
creata con libri disposti in modo ordinato e raggruppati per settore. Quando
se ne tolgono alcuni e se ne mettono altri, disponendoli in modo del tutto casuale nel primo posto libero trovato, si aumenta il tempo necessario a rintracciare i volumi cercati.
Pur conoscendone la collocazione, infatti, per prenderli ci si deve spostare avanti e indietro tra gli scaffali. Ben altra situzione si avrebbe se i libri fossero disposti con ordine.

Soluzione: deframmentare
Nei dischi di un computer la situazione è del tutto simile a quella appena
descritta: ogni volta che si cambia qualcosa
nel file system, aumenta il “disordine”.
In questo senso, il primo passo da fare è ricostituire l’integrità dei file
lanciando la deframmentazione. Invece però di utilizzare quella del sistema operativo, ci
si può avvalere di uno dei tanti programmi di utilità (disponibili anche gratuitamente) che, spesso, offrono efficaci funzioni
aggiuntive.

Alcuni, per esempio, deframmentano i dischi in tempo reale durante il lavoro.
In questo caso, la riorganizzazione dei file sui dischi viene avviata quando
la percentuale di impegno del microprocessore non supera una certa soglia.

Di solito l’utente può variarne il valore, così come può
attivare l’opzione per non far svolgere questa attività se il computer
è un portatile e sta funzionando a batteria.

Deframmentazione normale e super
Alla funzione di semplice deframmentazione dei file, nei programmi di questo
tipo se ne affiancano altre tese a migliorare l’efficacia dell’intervento.

Le principali sono due:
• deframmentazione con eliminazione degli spazi vuoti
• deframmentazione ottimizzata a fondo

Lanciando la prima, il programma sposta i file sul disco per portarli uno accanto
all’altro senza lasciare zone vuote, prevenendo l’insorgere di un’immediata
ulteriore frammentazione. Eliminando i “buchi”, infatti, il sistema
operativo viene obbligato a installare le nuove applicazioni e a creare i nuovi
archivi a partire dallo spazio libero successivo all’ultimo file.

Quando si parla di ottimizzazione a fondo in questi programmi, tipicamente
ci si riferisce al fatto che i file vengono:
• prima deframmentati;
• poi accorpati per eliminare spazi liberi tra di loro;
• infine spostati reciprocamente uno rispetto all’altro, per portare
nella zona del disco ad accesso più veloce quelli che vengono aperti
con maggiore frequenza.

Deframmentazione evoluta
Microsoft Windows utilizza dei file “speciali” o di sistema
che normalmente non vengono considerati parte del file system:
• il file della memoria virtuale (pagefile.sys)
• il file del Registro
• il file utilizzato per la sospensione del sistema operativo
• i dati presenti nella MFT (Master File Table)

Anch’essi possono diventare frammentati, riducendo, così, le prestazioni
del sistema operativo.

Il primo file, pagefile.sys, viene utilizzato come area di appoggio
per trasferirvi parte del contenuto della memoria centrale quando le dimensioni
dei processi in esecuzione e dei dati su cui si sta lavorando eccedono quelle
della RAM disponibile. Dopo l’installazione iniziale, Windows
può aumentarne automaticamente le dimensioni per adeguarle a nuove esigenze
di gestione.

Lo scopo del file del Registro di Windows è fare da
banca dati per tutti gli elementi necessari al funzionamento dei programmi e
del sistema operativo.

Quando il sistema operativo viene portato nello stato di sospensione, la copia
conforme dei dati che risiedono nella memoria centrale viene trasferita nel
file hiberfil.sys. Al successivo avvio del computer, il sistema operativo
riporta nuovamente i dati nella RAM, ripristinando tutti i programmi e il contenuto
del Desktop esattamente come erano al momento della sospensione.

La MFT, infine, è la struttura con la quale viene gestito il file
system
NTFS. La sua frammentazione incide sulle prestazioni di Windows,
esattamente come accade per gli altri file di sistema.

La normale deframmentazione non può agire sui file “speciali”
perché il sistema operativo li utilizza per il proprio funzionamento
fin dall’avvio del computer. L’unico modo di intervenire è
farlo prima dell’avvio di Windows, il che accade con i programmi
che offrono questa funzionalità.

Un esempio con Smart Defrag 2.0
Nella sezione Boot Time Defrag della versione 2 di IOBit Smart
Defrag
appaiono tre caselle:
Defragment pagefile, hibernation file
• Defragment MFT
• Defragment system files

L’utente può scegliere quale attivare e poi entrare nella finestra
Configure per impostare:
• con quale periodicità lanciare queste deframmentazioni (una sola
volta, ogni giorno)
• se eseguire il comando di sistema chkdsk prima di deframmentare

Per avviare il lavoro, è sufficiente chiudere e riavviare Windows.

Carta
d’identità
Software: Smart Defrag 2
Categoria: Utility
Versione: Freeware
Lingua: Inglese
S.O. Windows 7, Vista, XP, 2000

 

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