A fianco dell’attività di Vad (Value added distributor) nell’ambito del networking, la società ha sviluppato anche quella di training su più livelli, organizzando seminari, corsi gratuiti e a pagamento. Il tutto cercando di proporre soluzioni che non siano eccessivamente onerose.
Globalizzazione e competizione orbitano attorno a un concetto fondamentale: il valore aggiunto. È questo, infatti, il fattore strategico da cui dipende lesito di una partita che si gioca sul campo dellofferta. Fin dallanno della sua fondazione nel 1995, Sidin in qualità di distributore a valore aggiunto di prodotti per networking, Tlc e security, ha saputo intraprendere una direzione vincente rispetto al mercato, puntando sullattività di formazione come strumento fondamentale di servizio per gli operatori del settore Ict. Rivolgiamo le nostre domande a Vittorio Zunino, fondatore e presidente di Sidin.
Quali sono state le motivazioni che hanno potenziato il vostro impegno sul fronte della formazione?
"Lorigine dellattività di Sidin è stata la commercializzazione di prodotti Isdn, ovvero di modem e router. Stiamo parlando del 95, unepoca in cui cera una totale mancanza di cultura da parte di unutenza finale che non aveva alcunidea delle nuove opportunità offerte dalla maggiore velocità di connessione a Internet e, soprattutto, una carenza di know-how da parte del canale. I rivenditori di informatica, infatti, pur percependo che cerano ottime opportunità di business sul nuovo fronte del networking, non sapevano come svilupparle; da qui la nostra esigenza/necessità di promuovere, oltre a prodotti tecnologicamente innovativi, anche la necessaria cultura tecnica ed è per questo che abbiamo generato attività di formazione su più livelli, organizzando seminari, corsi gratuiti e corsi a pagamento precorrendo i tempi delloggi tanto sbandierata customer relationship management".
Quali sono le vostre previsioni sullevoluzione del mercato delleducational e, più in generale, della consulenza?
"Lesigenza di formazione sia nei confronti del canale sia dellutenza finale è ormai riconosciuta da tutti, ed è accentuata dal progresso tecnologico che in questi ultimi anni ha accelerato i timing di sviluppo. La rapidità dei cicli di vita dei prodotti e, più in generale, della tecnologia rafforzano lesigenza di mantenersi aggiornati ma, al tempo stesso, rendono questesigenza più difficile perché si sottrae tempo al core business per destinarlo ad attività diverse, anche se complementari. Ritengo perciò che la formazione e i servizi siano sempre più strategici per il futuro, nella misura in cui la distribuzione si concentrerà su pochi attori che per loro natura non possono fornire altro se non efficienza logistica il che, in sintesi, significa tutti i prodotti a stock e a prezzi competitivi. Questi attori, però, difficilmente saranno in grado di essere propositivi e capaci di assecondare i clienti su quelle che sono le loro reali esigenze. Si tratta di cambiare metodologia di approccio, attivando un processo di trasformazione che deve coinvolgere lintera catena della distribuzione per trasformarla in un partner di supporto a quel processo di cambiamento che le aziende, inevitabilmente, subiscono".
Come identificate i bisogni e come analizzate le dinamiche della richiesta nellelaborazione della vostra offerta?
"Sidin conosce bene le realtà di mercato con cui opera: che si tratti di piccoli installatori, di system integrator o di Var. Sin dallinizio della nostra attività, ci è parsa chiara lesigenza di formare i tecnici tenendoli continuamente aggiornati in modo da poter proporre soluzioni sempre innovative ai clienti. Uno dei nostri punti di forza è stata la piena comprensione delle dinamiche sottese a questa realtà, ovvero che il rivenditore informatico deve trovare un equilibrio tra il tempo speso nella sperimentazione e la proposizione di nuove tecnologie, con tutti i rischi e timori che derivano, mentre sullaltro piatto della bilancia pesano i vincoli economici, che lo porterebbero a focalizzarsi su ciò che già conosce. La chiave della strategia sta nel comprendere tali esigenze per proporre soluzioni che non siano eccessivamente onerose".
Nellerogazione di un corso quali sono le criticità maggiori?
"Come ho accennato, la maggiore criticità consiste nel fare percepire al rivenditore il valore di ciò che gli si sta offrendo, che spesso viene raffrontato a quello dei prodotti. È davvero sconfortante vedere come la tecnologia abbia ormai un valore unitario molto basso in relazione alle conoscenze necessarie per farla funzionare. In pratica, se si guarda solo al binomio tempo/denaro, la redemption in termini percentuali spesso non corrisponde. Per questo bisogna dare qualcosa in più al rivenditore: è inutile tenere corsi teorici adatti alle aule universitarie, occorre essere più concreti e pratici, per esempio analizzando casi specifici che sono di maggior interesse e coinvolgimento".
Si dice che malgrado i grossi problemi di skill shortage, oggi il mercato della formazione dal punto di vista delle inserzioni sia in forte ribasso. Qual è la vostra percezione del fenomeno?
"Durante gli anni della new economy cè stata "unabbuffata" di domanda di tecnici informatici e un insensato aumento delle retribuzioni. Ora la situazione si sta normalizzando, ma ci vuole ancora un po di tempo prima che si arrivi a fissare il giusto prezzo".
Rispetto alla vostra presenza online attraverso il portale, come sviluppate lattività offline?
"Il canale online è complementare a quello commerciale tradizionale e stiamo abituando i nostri clienti a utilizzare il nostro sito per ottenere tutte le informazioni necessarie per il loro lavoro quotidiano".





