Il ministro dell’Economia pare non essere interessato all’evento. Però è venuto il moento di decidere. Si fa o non si fa? E se sì, come?
Si dice in giro che il ministro Tremonti sostiene che “Per l’Expo basta un bel portale su Internet”. Potrebbe essere solo una battuta, però indicativa dell’attenzione che il ministro dell’Economia ha per l’evento milanese. Non è una novità, l’hanno scritto in molti. A Tremonti l’Expo interessa poco, i pochi soldi che ha a disposizione vorrebbe dedicarli ad altro e non a una manifestazione che non sente e nella quale non crede.
Può darsi che abbia ragione, può darsi di no. Di sicuro è venuto il momento delle scelte. Se si decide di fare la manifestazione il governo deve concedere i finanziamenti necessari perché l’Expo diventi un successo.
Fare una cosa a metà non ha senso anche perché gran parte delle opere in ballo rimarranno poi alla Lombardia e quindi al Paese. Se invece non ci si crede o non ci sono i soldi per farla allora è meglio dire no subito e dedicarsi ad altro.
Il lavoro non manca.
Però farla con lo spirito del “basta un portale” ci pare la strada più sbagliata.
Senza piccarci della qualifica di esperti e osservando la questione dal ristretto punto di vista del mondo Ict, sappiamo che per l’Expo si stanno muovendo in tanti come abbiamo iniziato a raccontare e, speriamo di raccontare, anche nei prossimi mesi. Si tratta di un evento che potrebbe coinvolgere anche Pmi del mondo Ict che si stanno organizzando.
Al di là di ciò che pensa Tremonti ci sarà bisogno di qualcuno che si occupi di infomobilità, turismo e di fare un portale serio. Senza i voli pindarici della parte Ict del dossier Expo c’è un po’ di lavoro da fare che lascerà risultati permanenti nella vita della zona più ricca del paese. Bisogna crederci, se no si lasci pure perdere. Tanto Tremonti è tranquillo. Al Nord Berlusconi può pure candidare il suo cavallo che riuscirà a farlo eleggere. Expo o non Expo.
