L’associazione per la convergenza pubblica il suo nono rapporto e spiega che i servizi a valore aggunto sono indispensabili per il broadband
5 giugno 2003 “Broadband update: mercati e nuove regole”. Con il suo nono rapporto Anfov, l’associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione sceglie di puntare ancora sulla banda larga dal cui sviluppo dipendono l’affermarsi dell’Ict e la convergenza nei servizi di comunicazione. Dopo avere chiesto lo scorso anno (e non avere ottenuto) l’inclusione del broadband fra i servizi compresi nel contratto universale che autorizza l’attività dei carrier di telefonia, l’associazione guidata da Franco Morganti punta l’indice sui contenuti, i servizi a valore aggiunto che, secondo Roberto Azzano di Databank consulting che ha curato il rapporto, sono la chiave dello sviluppo di Adsl e fibra ottica che entro il 2006 dovrebbero superare il 40% degli utenti Internet contro gli obiettivi dell’Unione europea che indica il 50% come soglia minima. L’inesistente offerta di nuovi servizi a pagamento è uno dei fattori critici di sviluppo. Secondo Azzano, infatti, “Solo con una nuova generazione di servizi le Pmi traineranno il broadband nei prossimi anni”. D’altra parte però la diffusione dei digital device (palmari, console, lettori audio) potrebbe favorire l’industria dei contenuti che non sta vivendo un momento felice ma potrebbe trovare motivo di rilancio proprio grazie alla larga banda. Anche perché, sottolinea Azzano, si intravede la possibilità di veicolare applicazioni broadband non solo sul pc.





