Per l’Anci è allarme Cie

In un’intervista il responsabile per l’innovazione tecnologica spiega i pericoli che arrivano dalla Legge FInanziaria

L’Associazione dei Comuni lancia l’allarme sulla carta d’identità elettronica. In un’intervista all’agenzia Help Consumatori Feliciano Polli, vice sindaco di Terni, responsabile Anci per l’innovazione tecnologica spiega che “L’art. 61 della legge Finanziaria decreta inesorabilmente la chiusura del progetto della carta di identità elettronica (Cie). Dopo anni di sperimentazione, risorse pubbliche investite, impegno di Comuni leader, la norma introdotta affossa definitivamente un progetto che, nonostante i forti ritardi, aveva fatto dell’Italia lo Stato più all’avanguardia fra i Paesi Europei”.

Secondo Polli “La nuova disposizione propone infatti una soluzione totalmente sbagliata, sia perché non tiene conto di quanto fino ad oggi è stato fatto, sia perché non si preoccupa minimamente della scadenza del 1 gennaio e inoltre perché indirizza il progetto Cie su un percorso tecnologico (quello della tessera sanitaria) che ad oggi non ha dato nessun frutto, nonostante le cospicue risorse che sono state messe a disposizione”.

Polli ricorda che nel primo progetto Cie del 2000, il nuovo documento elettronico doveva contenere anche la parte sanitaria, mentre oggi si propone di inglobare la Cie sul modello tessera sanitaria. “Ai fautori della norma andrebbe ricordato che secondo il Dpr n. 616 del 1977 e oggi anche per Costituzione, i Comuni sono titolari della funzione anagrafica che si compone anche dell’attività del rilascio a vista del documento, cartaceo o elettronico che esso sia. Con la disposizione dell’art. 61 si porta la funzione anagrafica al servizio della funziona di anagrafe sanitaria spostando surrettiziamente a livello regionale la funzione amministrativa di cui sono titolari i Comuni”.

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