Per Anfov è allarme digital divide

L’Associazione per la convergenza celebra il successo della banda larga. Ma critica la sperimentazione del WiMax

La banda larga è arrivata, ma non per tutti. L’Anfov, l’associazione per la
convergenza nei servizi di comunicazione, nel suo undicesimo rapporto fotografa
l’evoluzione positiva dei collegamenti veloci a Internet, ma lancia
l’allarme sul digital divide
. Secondo il rapporto dal 2004 al 2006 la
banda larga crescerà con un incremento complessivo del 61% raggiungendo alla
fine del prossimo anno il 27% delle famiglie, equivalenti a 5,9 milioni di
persone, e il 28% delle aziende (circa 1,2 milioni). Tutto bene, dunque. Solo
fino a un certo punto. Il problema che si pone ora, secondo Anfov, è quello del
digital divide che riguarda il piano infrastrutturale e quello applicativo e i
mercati business e consumer.


Per contrastare le differenze fra le varie aree del Paese, però, è possibile
muoversi secondo due piani di intervento. Da una parte, sostiene l’associazione
guidata da Achille De Tommaso, bisogna sostenere e promuovere il
completamento della rete esistente
di accesso alla banda larga nel
maggior numero di contesti territoriali possibili e dell’altra avviare e
sostenere nelle aree scollegate “una serie di progetti e sperimentazioni che permettano la disponibilità di accessi veloci alla rete Ip con tecnologie wireless”. Peccato che le ultime iniziative del governo sul
Wimax non lascino ben sperare. La sperimentazione varata dal ministro Landolfi
rischia di allungare i tempi di arrivo di questa tecnologia in Italia mentre
all’estero ci sono già esempi di applicazioni interessanti.


Bt lancia il WiMax in Scozia, Galles, Cornovaglia e Nord Irlanda, Altitude
Telecom ha lanciato recentemente i primi servizi per le imprese in Normandia,
Vandea e Parigi e WiMax Telecom Gmbh prevede di lanciare i primi servizi
in Germania proprio in questi giorni. Esempi non di sperimentazioni, ma di servizi veri sparsi per l’Europa mentre in Italia, è l’anali di di Anfov, si parte con la sperimentazione per vedere poi il WiMax diffondersi nelle aree colpite da digital divide e arrivare nel 2007 nelle aree urbane. “Il WiMax va cavalcato infretta” è l’esortazione di Elserino Piol secondo il quale “l’Italia ha bisogno di anticipare al massimo le nuove tecnologie”.
L’esempio del Gsm
insegna.

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