E l’Italia si trova vicino al pessimo Portogallo e lontano dalla virtuosa Finlandia. In Francia hanno scelto la linea dura
Cresce il rischio crediti in Europa. Secondo l’indagine di Intrum justitia, società attiva nel credit management service, il risk index è passato da quota 150 a 154 e in crescita sono anche gli indici relativi al ritardo nei pagamenti (da 17 a 19) e alle perdite su crediti (da2 a 2,4%).
La crisi economica ha contribuito ad alzare il livello di rischio che è peggiorato anche in paesi come l’Italia dove i tempi di pagamento sono una piaga nazionale.
96 giorno sono i tempi medi di pagamento italiani contro i 115 della Grecia e i 23 della virtuosa Finlandia, una sorta di paradiso per le aziende dove la gestione del credito è parte integrante del business e già nei contratti di acquisto sono menzionate le procedure che saranno attivate in caso di mancato pagamento.
La Pubblica amministrazione in Italia paga mediamente a 128 giorni, il business to business a 88 e il business to consumer a 70. E il 70% dei manager intervistati prevede un peggioramento. Colpa della situazione economica, delle difficoltà finanziarie, ma soprattutto del malcostume che considera il pagamento una faccenda che si può sempre rimandare.
Una piaga non solo italiana visto che in Francia, dove comunque la situazione è migliore, è stata approvata una legge che prevede sanzioni penali per l’amministratore delegato dell’azienda che non paga.
Una soluzione un po’ troppo impegnativa per le affollate carceri italiane. Le previsioni per il 2009 parlano infatti di payment index che da 158 passa a 162 e di perdite sui crediti che dall’1,6% passano al 2,5%.





