Parte in sordina il made in Italy di Centrino

Solo sei produttori Italiani assembleranno il nuovo standard sui propri portatili. Eppure Intel prevede che, entro fine 2003, l’80% del business mobile sarà Centrino e Wi-Fi oriented

21 febbraio 2003Centrino cambierà il modo di intendere la portabilità anche dal punto di vista dei produttori? La risposta è positiva per molti, ma non per tutti. O almeno non subito. E anche se nelle previsioni di Intel entro la fine di quest’anno l’80% della tecnologia portatile wireless sarà basata su Centrino, solo sei produttori nostrani daranno vita a macchine con questa nuova architettura. All’appello hanno risposto Cdc, Elettrodata, Ergo, Hyundai e Monolith che, subito dopo il lancio ufficiale della nuova architettura prevista per il 12 marzo, inizieranno una “timida” produzione. L’idea è che per i primi mesi la nuova tecnologia sarà anima dei portatili brand. Poi seguirà il resto. “Di sicuro – commenta Emanuele Baldi, responsabile canali indiretti per Intel Italia e Sud Europa – Centrino è un’architettura che ha un taglio poco consumer e men che meno sarà un prodotto da incanalare (almeno in un primo tempo) sul mondo reatil”. Ed è questo il mercato di riferimento attuale dei produttori italiani che quindi, oltre a ideare di produrre notebook Centrino oriented devono anche pensare di sviluppare una nuova strategia di canale. Il prezzo farà il resto anche se Baldi prevede che i prodotti che implementeranno l’architettura Centrino si muoveranno tra i 2.000-2.500 euro. Ciò non toglie che l’attività a supporto del lancio di Centrino coinvolga anche gli operatori sopramenzionati; tra l’altro Intel anche nel nostro Paese sta lavorando con alcune Telco per assicurare che i collegamenti wireless funzionino almeno nei più frequentati luoghi di “passaggio” (aeroporti, hall di albergo e c’è chi pensa di allestire anche dei corner in diversi negozi di Ict).

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