Parlare di crisi fa bene alla crisi

E se ricominciassimo a parlare di opportunità e prospettive?

2 dicembre 2002 Una premessa è necessaria: non vogliamo nasconderci dietro un dito nè negare la realtà. La crisi c’è, si sente, e, soprattutto, si è fatta molto sentire negli ultimi diciotto mesi. In qualche momento, poi, si è trasformata in una morsa dalla quale nessuno almeno apparentemente sapeva uscire, complici anche drammatici eventi internazionali.
E’ però altrettanto vero che intorno alla crisi si è innestata una pericolosa spirale, fatta di sensazionalismo e di una sorta di macabro compiacimento: licenziamenti, perdite, tracolli, fallimenti e su tutto questo il pesante velo di una ripresa di mese in mese sempre più distante.
Ma è forse arrivato il momento – anche e soprattutto per noi giornalisti, che di questa crisi siamo stati spettatori e commentatori – di ridimensionare i toni, senza nascondere i fatti. Il mercato, lo si sente ripetere da tempo ormai, ha bisogno di fiducia, ha bisogno di quel “positive thinking” che è la molla per ripartire.
Potrebbe essere il buon proposito per il prossimo anno: proviamo a raccontare l’It non solo come un susseguirsi di pagine di cronaca nera, ma andiamo a cercare anche tutte quelle esperienze che mostrano e dimostrano come in questo settore le opportunità ci siano ancora.

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