Pagamenti Pa e imprese, regole Ue recepite entro il 15 novembre

Anticipate di quattro mesi le norme europee sui tempi massimi per saldare le fatture, che sono fissati a 30 giorni, con deroghe fino a 60, per le transazioni commerciali tra Stato e privati, ma anche per quelle tra le aziende.

Entro il prossimo 15 novembre il Governo
varerà il decreto legislativo con il
quale recepire e quindi dare attuazione alla direttiva Ue sui ritardi dei pagamenti. La legge (la n.180/2011), che ha in
pratica anticipato di quattro mesi l’introduzione delle regole europee sui
tempi massimi per saldare le fatture (la scadenza fissata dalla direttiva Ue
2011/7 è entro marzo 2013), prevede infatti una delega al Governo.

La misura, molto attesa dal mondo delle impresa, fissa
a 30 giorni per la Pa i tempi per
saldare le fatture
con deroghe a 60
giorni
in particolare per Asl, ospedali e imprese pubbliche. Per le imprese questi tempi arrivano a un massimo di 60 giorni periodo che può essere superato solo appellandosi
alla libertà contrattuale a condizione
che le diverse pattuizioni siano stabilite per iscritto e non siano gravemente
inique per il creditore.

La direttiva europea fissa a
30 giorni, con deroghe fino a 60, i tempi di pagamento nelle transazioni
commerciali tra Stato e privati, ma anche quelli tra le aziende. E prevede il
pagamento di interessi di mora (intorno al 7%) per i debitori, pubblici e
privati, che non rispettano la scadenza. 

Il Dlgs dovrà anche disciplinare il ricorso agli interessi di mora e gli indennizzi
per i costi di recupero del credito
.

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