OpenAI segna un nuovo record: oltre un milione di aziende nel mondo utilizzano oggi in modo diretto le sue soluzioni, rendendo ChatGPT e la piattaforma sviluppatore l’ecosistema enterprise a più rapida crescita nella storia. Una crescita che, per ritmo e penetrazione, segna il passaggio dell’intelligenza artificiale generativa da fenomeno consumer a infrastruttura tecnologica per il lavoro e l’impresa.
OpenAI, dalla diffusione individuale all’impatto organizzativo
L’espansione di ChatGPT in ambito aziendale è stata accelerata da un fattore chiave: la familiarità d’uso. Con oltre 800 milioni di utenti settimanali a livello globale, l’introduzione degli strumenti OpenAI all’interno delle organizzazioni avviene con tempi di adozione e ritorno più rapidi. Le versioni ChatGPT Enterprise e ChatGPT for Work, oggi presenti in realtà come Cisco, T-Mobile, Morgan Stanley o Thermo Fisher Scientific, superano complessivamente i sette milioni di licenze attive, con una crescita del 40% in due mesi e un incremento di nove volte anno su anno per la componente enterprise.
Un successo che si riflette anche nell’efficacia operativa: le aziende che implementano i modelli OpenAI nei propri flussi di lavoro riducono sensibilmente i tempi di revisione, migliorano la produttività e integrano l’intelligenza nei processi decisionali in modo trasversale, dal customer service alla ricerca e sviluppo.
L’ecosistema tecnicodi OpenAI : Codex, AgentKit e i modelli multimodali
La nuova ondata di strumenti e integrazioni rafforza la capacità della piattaforma di agire come un layer operativo universale. Codex, il modello di generazione e ottimizzazione del codice, ha registrato un incremento d’uso dieci volte superiore ad agosto, con aziende come Cisco che hanno ridotto del 50% i tempi di revisione software.
Con AgentKit, la costruzione di agenti enterprise diventa scalabile: team come quelli di Carlyle sono riusciti a dimezzare i tempi di sviluppo e migliorare l’accuratezza dei propri framework di analisi multi-agente. Parallelamente, le capacità multimodali dei modelli GPT-5 si estendono ora a immagini, video e voce, con API dedicate come Sora 2 e Realtime API, in grado di integrare creazione visiva, automazione e interazione vocale in un unico sistema.
L’intelligenza integrata nei flussi aziendali
Oltre agli strumenti, OpenAI sta potenziando la sua infrastruttura per consentire alle aziende di costruire sistemi pienamente integrati con le proprie basi informative. La nuova funzione company knowledge consente a ChatGPT di ragionare su dati distribuiti tra Slack, SharePoint, Google Drive o GitHub, fornendo risposte e analisi con citazioni dirette e capacità operative.
In parallelo, partnership come quella con Databricks permettono di portare i modelli OpenAI direttamente nei contesti in cui risiedono i dati aziendali, semplificando la creazione e l’esecuzione di agenti intelligenti di nuova generazione.
ROI e nuovi scenari di adozione
I risultati, secondo una ricerca della Wharton School, sono concreti: tre aziende su quattro riportano un ritorno positivo sull’investimento in AI, mentre meno del 5% registra un impatto negativo. Casi come Indeed, che utilizza le API OpenAI per incrementare del 20% le candidature e del 13% le assunzioni, o Lowe’s, che ha sviluppato un assistente interno basato su GPT per i suoi 1.700 negozi, mostrano come l’intelligenza generativa stia ridefinendo il concetto di produttività.
Verso la piattaforma di lavoro del futuro
OpenAI non si limita a fornire strumenti: sta delineando un nuovo “sistema operativo per il lavoro”. Aziende come Canva, Figma, Spotify, Etsy e Salesforce stanno già integrando ChatGPT per estendere le proprie applicazioni all’interno di un ecosistema conversazionale e interconnesso, aprendo la strada a un nuovo modello di interoperabilità intelligente.
È solo l’inizio di una nuova fase, commenta l’azienda, in cui l’intelligenza artificiale non sarà più un supporto esterno, ma la piattaforma che governa e connette ogni processo di lavoro.






