La società specializzata nelle piattaforme in quota rinnova i prodotti grazie al software di think3
Guardare il mondo dall’alto verso il basso. No, non è una dichiarazione di presunzione, ma una metafora che spiega bene la missione di Oil&Steel. Nata nel 1995 a San Cesario sul Panaro, a pochi km da Modena, l’azienda è tra i protagonisti in Europa nel settore della progettazione e produzione di piattaforme in quota, dette anche piattaforme per il lavoro aereo.
Un fatturato di oltre 50 milionidi euro, poco meno di cento dipendenti, filiali in Francia, Spagna, Uk e Olanda, nel mirino Stati Uniti e Singapore, la società modenese, entrata da un po’ di tempo a far parte dell’italianissimo Pm Group, vanta anche qualche record nel settore. Uno per tutti? “Siamo stati i primi, nel 1996 – risponde Paolo Balugani, socio fondatore, oggi direttore tecnico di Oil&Steel – a lanciare una linea di piattaforme cingolate di ridotte dimensioni dotate di stabilizzatori a discesa idraulica. Si chiama Octopussy, e ancora oggi è la punta di diamante della gamma prodotti Oil&Steel”.
Le piattaforme aeree della società sono utilizzate in vari settori: dal noleggio a freddo (il mercato principale), alle costruzioni e alle ristrutturazioni edili, dalle attività di florovivaismo, alla pulizia di edifici, alle attività di lattoneria, al cinema (le riprese dall’alto dell’ultimo film di 007, per esempio), ad altri ancora. I prodotti principali sono Snake (18-25 metri), Scorpion (piattaforma telescopica 14-23 metri), Octopussy (macchina su base cingolata, 12-21 metri), Eagle (la più alta, dai 28 ai 62 metri d’altezza). “Il nostro punto di forza – dice Balugani – sta nel rinnovare periodicamente le famiglie di prodotto, nel perseguire una forte politica della qualità, nell’investire in tecnologie nuove”.
A iniziare dalla progettazione, un punto focale dell’attività dell’azienda. La soluzione Cad utilizzata sin dal 1995 è ThinkDesign di think3, sede a Casalecchio, società che ha scritto pagine importanti del software di progettazione in Italia. “ThinkDesign è una soluzione ideale per la progettazione delle piattaforme aeree, in particolare per le feature relative alla lavorazione della lamiera”. Siamo in pieno 3D, i cui benefici, secondo lo stesso Balugani, sono evidenti soprattutto nella realizzazione dei prototipi, per capire il grado di interazione delle parti, grazie all’analisi Fem fatta sulle membrature principali.
Ma non è tutto. “ThinkDesign permette di lavorare sulle superfici con prestazioni superiori a quelle di altre soluzioni; le funzionalità per il rendering e per i filmati sono di ottima qualità. Inoltre è scalabile, visto che supporta in ogni momento la crescita dell’azienda”. Attualmente Oil&Steel utilizza 14 licenze ThinkDesign. L’ultimo progetto in ordine di tempo? “Qualche tempo fa – ricorda Balugani – Oil&Steel ha avviato le procedure per ottenere una certificazione di qualità Iso. Per essere in linea con i requisiti minimi necessari, bisognava procedere all’implementazione di informazioni su tutto il parco disegni riguardante lo storico”.
Un progetto di adeguamento dell’archivio, per il quale Oil&Steel si è affidata ancora una volta a think3, in particolare alla sua offerta di servizi in outsourcing. Un’offerta che think3 ha definito con una presenza ormai annosa di strutture dedicate in India. I servizi in outsourcing passano attraverso le “The Design Factory”, divisioni specializzate dedicate al cliente, costituite da team di ingegneri indiani, che rappresentano vere e proprie estensioni degli uffici tecnici dell’azienda committente. La Design Factory Oil&Steel ha concluso il progetto in un anno.
E il futuro più immediato? Oil&Steel e think3 si apprestano a lavorare insieme a un progetto Plm per collegare i dipartimenti produttivi con quelli progettuali e per assegnare a ogni componente tutte le informazioni industriali che lo caratterizzano nel processo, riducendo così la presenza di documenti cartacei.





