Nutanix AOS: dati e applicazioni senza confini tra on-premise e cloud

Con Cloud Native AOS, presentato alla .Next 2025, Nutanix estende i suoi servizi dati agli ambienti Kubernetes, senza hypervisor

Uniformità operativa, insieme a una gestione uniforme dei dati e automazione tra gli ambienti eterogenei sono esigenze che stanno diventando sempre più pressanti per le aziende che si trovano a dover risolvere le crescenti complessità infrastrutturali che accompagnano l’evoluzione delle architetture cloud-native. Le soluzioni che cercano devono poter garantire la stessa esperienza operativa su Kubernetes, indipendentemente dal fatto che i workload risiedano on-premise, in cloud pubblici o su infrastrutture bare-metal. Esigenze cui risponde Nutanix con Cloud Native AOS, la nuova soluzione presentata recentemente a Washington in occasione del proprio evento mondiale .Next 2025, proponendo, di fatto, una piattaforma dati comune che estende le proprie capacità anche agli ambienti containerizzati, superando il vincolo dell’hypervisor e aprendo a nuove forme di portabilità e resilienza applicativa.

La piattaforma Nutanix per ambienti cloud-native e infrastrutture ibride

Con le novità annunciate, la piattaforma Nutanix si apre ora anche agli utenti che utilizzano infrastrutture cloud-native basate su Kubernetes, sia nei cloud pubblici che in ambienti non virtualizzati. Con il risultato di semplificare notevolmente la gestione degli ambienti complessi a beneficio dell’operabilità e, nel contempo, aumentare la sicurezza end-to-end e una maggiore semplicità nelle attività post-deployment.

Con Cloud Native AOS, le funzionalità storiche del software AOS, il cuore della soluzione iperconvergente Nutanix, raggiungono il mondo Kubernetes, consentendo di erogare servizi dati e storage aziendali senza il bisogno di doversi appoggiare a un hypervisor, operando direttamente sulle principali tipologie di ambiente.

Vale a dire i servizi Kubernetes gestiti dai grandi hyperscaler, le infrastrutture bare-metal, ossia i server non virtualizzati, tipicamente impiegati nei data center o in situazioni edge che richiedono alte prestazioni e latenza ridotta e gli ambienti containerizzati on premise.

Il risultato è una piattaforma unificata, che offre il grande vantaggio di semplificare la gestione dello storage, del disaster recovery e della sicurezza dei dati applicativi, indipendentemente da dove i workload vengono eseguiti. Un approccio in linea con la vision “run anything anywhere” che sta cavalcando Nutanix .

I dettagli di Cloud Native AOS

Per le aziende che sviluppano applicazioni moderne su Kubernetes è certamente importante la velocità di innovazione, ma lo è altrettanto il mantenere resilienza, portabilità e controllo. E Cloud Native AOS si propone di dare supporto diretto alle attività dei team IT degli sviluppatori in tre principali ambiti.

Il primo di questi è la continuità operativa, supportata da sistemi di protezione progettati per tutelare applicazioni containerizzate e dati. Le funzionalità di replica e disaster recovery si estendono dalle availability zone di un singolo cloud fino a configurazioni ibride che integrano ambienti pubblici e infrastrutture on-premise. Un’ampiezza di copertura che permette di realizzare architetture distribuite affidabili, in grado di assicurare disponibilità costante e di rispondere a requisiti stringenti su tempi di ripristino e integrità delle informazioni.

La libertà di movimento è un altro traguardo ottenibile, grazie al concetto di astrazione introdotto dalla piattaforma Nutanix. Le applicazioni possono essere trasferite tra ambienti diversi, per esempio da un cluster Kubernetes su un hyperscaler a un’infrastruttura bare-metal nel data center aziendale, senza dovere modificare la logica applicativa o intervenire sullo storage. Dando il via libera alla portabilità e alla gestione di scenari multi-cloud e ibridi.

Il tutto si inserisce in un modello di gestione dati pienamente integrato con l’ecosistema Kubernetes. Cloud Native AOS espone API standard che consentono agli sviluppatori di occuparsi di provisioning, protezione e replica direttamente all’interno dei workflow DevOps, rendendo l’orchestrazione di risorse applicative e volumi persistenti parte organica del ciclo di vita del software. Un’integrazione che riduce la complessità operativa e accelera il rilascio delle applicazioni.

A .Next 2025 le realtà che hanno usato in anteprima la piattaforma

Novità tecnologiche che sono state annunciate a Washington, dove l’evento ha visto le testimonianze di alcuni clienti che hanno già avuto modo di testare la nuova piattaforma. Come Networld, azienda specializzata in piattaforme runtime per applicazioni containerizzate che per voce del suo corporate officer and head of technology division Issei Tsuruzono ha dichiarato che “Utilizzando Cloud Native AOS, possiamo non solo migliorare la portabilità delle applicazioni e abilitare lo storage dei dati nelle zone e regioni di disponibilità cloud, ma anche facilitare la migrazione dei dati e il disaster recovery, inclusi gli ambienti on premise,

Mentre Manfred Pichlbauer, IT Consultant di Bacher Systems, ne esalta il valore nella capacità di rispondere a carichi di lavoro moderni:“Cloud Native AOS stabilisce nuovi criteri in termini di velocità, scalabilità e affidabilità. Permette alle aziende di muoversi più velocemente, archiviare dati in modo più intelligente e scalare facilmente, con nuovi livelli di performance senza compromessi”.

Nutanix apre a Pure Storage

Ma .Next 20925 è stata anhe occasione per annunciare nuove partnership. Non poche, ma tra queste spicca quella con Pure Storage, la cui possibilità di integrazione sancisce per la prima volta il supporto di Nutanix allo storage esterno IP-based.

Di fatto, la piattaforma si apre alle nuove tecnologie come NVMe su TCP, superando i limiti del fibre channel e semplificando l’adozione di soluzioni di storage enterprise in ambienti ibridi.

Il risultato è un soluzione integrata pensata per semplificare il deployment e la gestione dei carichi virtuali su infrastrutture moderne combinando Nutanix Cloud Infrastructure, con hypervisor AHV e rete virtuale Flow, agli array all-flash Pure Storage FlashArray tramite NVMe/TCP, puntando a prestazioni elevate e massima scalabilità anche per applicazioni data-intensive come l’AI.

La soluzione offre infrastruttura full-stack ad alta efficienza, protezione integrata dei dati, orchestrazione del disaster recovery e alta flessibilità operativa e sarà compatibile con server Cisco, Dell, HPE, Lenovo e Supermicro e disponibile entro l’anno.

Nutanix spinge verso l’AI agentica

Infine, all’interno di una strategia più ampia che sta ridefinendo il ruolo dell’intelligenza artificiale nei sistemi informativi aziendali, Nutanix ha colto l’occasione del .NEXT 2025 per presentare la propria visione evolutiva dell’intelligenza artificiale, frutto anche della collaborazione con NVIDIA. Un nuovo modello che si basa sul concetto di intelligenza agentica, che ribalta il paradigma nell’uso dell’AI generativa, orientandola verso applicazioni realmente operative e integrate nei processi.

L’approccio è molto diverso da quello dall’AI Gen. Non si tratta più, infatti, di generare delle risposte isolate, ma di sviluppare agenti intelligenti che siano in grado di interagire con l’utente, imparare dai feedback e migliorare le risposte, aprendo così la strada a un utilizzo dell’AI molto più dinamico, contestuale e adattivo.

Ogni agente agisce come un collaboratore digitale, capace di svolgere compiti complessi adattandosi ai diversi contesti, perfezionando l’output in modo iterativo e col tempo costruire un’interazione sempre più precisa grazie a un’architettura che coniuga affidabilità, pertinenza e comprensibilità.

Nutanix

L’intelligenza agentica proposta da Nutanix si fonda su un’alta capacità elaborativa, in cui i modelli sono in grado di selezionare le risposte più pertinenti, riorganizzarle in base al contesto e interpretare anche contenuti complessi trasformandoli in rappresentazioni numeriche facilmente comparabili. Ne deriva un’interazione più efficace, in cui le informazioni non solo vengono comprese meglio, ma vengono anche restituite in modo più coerente con le esigenze dell’utente.

A rendere possibile tutto questo contribuisce l’infrastruttura iperconvergente e cloud-native di Nutanix, pensata per sostenere i carichi computazionali dell’AI in modo fluido e scalabile, anche in ambienti distribuiti ad alta variabilità. A questa visione contribusce la collaborazione con NVIDIA, che consente di integrare capacità di elaborazione avanzate grazie all’uso di GPU ottimizzate, accelerando così l’esecuzione di modelli agentici in contesti enterprise, resa possibile da una piattaforma completa, capace di abilitare applicazioni AI realmente produttive, costruite per apprendere, adattarsi e migliorare in tempo reale all’interno delle moderne architetture IT.

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