Nuovi processori spingono i pSeries Ibm

La disponibilità del chip Risc a 1,45 GHz consente a Big Blue di innalzare la soglia capacitiva del pSeries entry level. Novità anche nel campo del computing parallelo.

17 ottobre 2003

A partire dalla prossima settimana Ibm potenzierà i propri server per Unix, pSeries, con un nuovo processore Power4+ a 1,45 GHz.


L’upgrade coinvolgerà i sistemi base, cioè i 615, che potranno attivare uno o due core del nuovo chip.


I pSeries 615 supporteranno da 1 Gb a 16 Gb di Ram e avranno da 36 Gb a 584 Gb di capacità disco in quattro alloggiamenti hot plug. Ovviamente, dall’esterno si potrà collegare un array di storage in grado di portare la capacità a 1,2 Tb.


Complessivamente, il sistema avrà sei slot Pci-X, due canali Scsi e due Nic Ethernet, uno da 100 Mbit e uno da Gigabit, sulla motherboard.


Il form factor sarà un 4U, montabile in rack. A bordo, oltre ad Aix, ci potrà essere anche una licenza Linux di SuSe.


A livello di archittura, per gli utenti che impiegano i server Ibm per sofisticati calcoli tecnici o per analisi di business intelligence, Ibm mette a disposizione dei pSeries (a partire dai modelli 655, con 8 vie Power4+ e 690, con 32 vie Power4+) gli switch High Performance Federation, che consentiranno di mettere insieme più server con a bordo Aix per costituire un vero e proprio supercomputer.


I Federation switch si collegano direttamente alla memoria Gx e al bus di sistema dei server Risc proprio per costruire un sistema parallelo virtuale.


Da rilevare, in affinità, anche la disponibilità del programma di Cluster System Management, che si ispira al tradizionale software Pssp che Ibm creò a metà degli anni 90 per i sistemi Rs/6000. Oggi il software è disponibile anche per i pSeries che fanno girare Linux.


Il Cms supporta, ovviamente, anche i sistemi con Aix, ma pure le piattaforme Linux (Red Hat)sotto Intel e Linux sotto Amd Opteron (SuSe).

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