Previsti tre tipi di interventi finanziari e un ampiamento del periodo massimo di allungamento dei mutui. All’accordo hanno già aderito 281 banche, pari all’80,6% del settore in termini di sportelli.
Ha preso il via la nuova moratoria per le piccole e medie imprese. Hanno
già aderito all’accordo 281 banche, pari all’80,6% del settore in termini di
sportelli, che stanno lavorando per mettere la moratoria a disposizione della propria
clientela.
Il nuovo accordo è stato firmato lo scorso 1° luglio dall’Abi,
Alleanza Cooperative Italiane (che riunisce Agci, Confcooperative, Legacoop),
Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra,
Confindustria, Rete Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, Cna,
Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti).
Gli
interventi finanziari previsti dalla nuova moratoria, sono di 3 tipi: operazioni
di sospensione dei finanziamenti a medio-lungo termine, allungamento dei
mutui e delle scadenze del credito a breve termine e finanziamento per le
imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale.
Possono
beneficiarne le imprese che, pur manifestando un’eccessiva incidenza degli
oneri finanziari sul fatturato per effetto della crisi economica, sono
economicamente sane. Purchè si impegnino a fornire
elementi che evidenzino prospettive di sviluppo o di continuità aziendale, ad
esempio attraverso il portafoglio ordini, il business plan, i piani di
ristrutturazione aziendale.
Gli elementi
di novità rispetto al
passato includono un più ampio periodo massimo di allungamento dei mutui. Le
operazioni avranno condizioni contrattuali invariate se l’impegno dell’impresa
è quello di avviare entro 12 mesi dall’ottenimento dell’allungamento, processi
di rafforzamento patrimoniale o di aggregazione. In caso contrario le
operazioni possono prevedere una variazione del tasso d’interesse, in misura
non superiore all’aumento del costo di raccolta della banca rispetto al momento
dell’iniziale erogazione. La variazione non potrà di norma superare il 2%.
Tra le innovazioni c’è anche la possibilità di
sospendere le operazioni di apertura di credito in conto corrente con garanzia
ipotecaria, a patto che sia previsto un piano di rimborso rateale nel quale
siano identificabili le quote capitale e interessi delle singole rate, ovvero
che siano operazioni assimilabili in termini di strutturazione del piano di
rientro.
Possono inoltre essere sospesi nuovamente i mutui già sospesi ai sensi
dell’Avviso comune del 3 agosto 2009 e della successiva proroga.
L’elenco delle banche che hanno già dato il loro assenso è disponibile sul sito dell’Abi che si
impegnano a renderlo operativo entro 30 giorni lavorativi dalla data di
adesione. Le richieste dovranno essere presentate dalle imprese entro il 30
giugno 2014. Le domande di allungamento dei mutui che, a tale data, dovessero
trovarsi ancora in fase di sospensione, potranno essere presentate entro il 31
dicembre 2014.
Con la precedente moratoria sono stati sospesi 105.600
mutui e messi a disposizione delle imprese 4,3 miliardi di liquidità.